Ciancimino deporrà su De Mauro | Il legale di Riina: “Solo aria fritta”

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05 Novembre 2010, 10:59

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Si scaglia contro Massimo Ciancimino , il superteste della trattativa tra Stato e mafia, definendo le sue “esternazioni: aria fritta” l’avvocato Luca Cianferoni, legale del boss Totò Riina, imputato davanti alla corte d’assise di Palermo dell’omicidio del giornalista Mauro De Mauro. Intervenendo sulla richiesta del pubblico ministero Sergio De Montis di sentire, a dibattimento ormai finito, Ciancimino sul caso del Mauro l’avvocato ha ribattuto: “il mio cliente, 5 anni fa, nel processo per le stragi del ’93 chiese che Ciancimino deponesse. Nessuno lo ha mai citato. Ora, proprio su una vicenda di cui non sa nulla, apprendiamo che potrebbe essere utile sentirlo. Per noi il teste è assolutamente inattendibile”.

Cianferoni ha aggiunto: “Comunque se la corte deciderà di interrogarlo vedremo in udienza quanto è inattendibile. Ci sono cose che può sapere, ma non certo quelle che dice per riprendersi i soldi che lo Stato ha sequestrato al padre (l’ex sindaco mafioso di Palermo Vito ndr)”. Il pm vorrebbe che Ciancimino deponesse su quanto gli rivelò il padre e a proposito di un coinvolgimento di soggetti istituzionali in alcuni omicidi come quello De Mauro che, a suo dire, sarebbero stati fatti da Cosa nostra su input di altre entità. A questo proposito la procura aveva depositati due manoscritti di Vito Ciancimino sull’omicidio De Mauro. La corte é entrata in camera di consiglio per decidere sull’ammissione della testimonianza.

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La decisione della corte
Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo Vito
, che sta raccontando ai magistrati i retroscena della presunta trattativa tra Stato e mafia, deporrà al processo per l’omicidio del giornalista Mauro De Mauro. Lo ha deciso la corte d’assise di Palermo, presieduta da Giancarlo Trizzino, che per il delitto processa il capomafia Totò Riina. I giudici hanno accolto, dunque, la richiesta del pm Sergio De Montis ammettendo anche l’acquisizione agli atti di due manoscritti di Vito Ciancimino in cui l’ex sindaco sosteneva che l’omicidio De Mauro avesse inaugurato una ‘stagione’ di sangue in cui Cosa nostra agì su input di soggetti istituzionali. Massimo Ciancimino dovrà attestare in aula l’autenticità dei manoscritti e riferire ai giudici cosa gli disse il padre sul delitto De Mauro. Sui documenti la corte ha inoltre disposto una perizia grafologica, che dovrà accertarne la paternità, e una merceologica che ne stabilirà la datazione.

Ciancimino deporrà il 19 novembre nell’aula bunker dell’Ucciardone. La corte ha convocato altri due testi: Raffaele Girotti, ex dirigente della Snam ed ex presidente dell’Eni, e il giornalista Giancarlo Drago. Girotti, che oggi ha 92 anni, sarà chiamato a dare informazioni sul ruolo e sui rapporti con l’ente petrolifero dell’avvocato Vito Guarrasi conosciuto dalle cronache sul caso De Mauro come “mister X”. Drago è invece uno dei collaboratori del giornale L’Ora che la sera del 16 settembre 1970 vide per l’ultima volta Mauro De Mauro. La corte ha pure disposto l’acquisizione del nastro che contiene la registrazione dell’ultimo discorso in pubblico fatto da Enrico Mattei a Gagliano Castelferrato (Enna) il 27 ottobre 1962, lo stesso giorno in cui poi morì nell’aereo precipitato a Bascapé.

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05 Novembre 2010, 10:59

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