L'avvocato, i volontari e i furbetti | Il sottobosco delle ambulanze - Live Sicilia

L’avvocato, i volontari e i furbetti | Il sottobosco delle ambulanze

L'inchiesta di pm e finanzieri svela un intreccio ad alto rischio corruzione

PALERMO – È un sottobosco di gente che si spacca la schiena, ma anche di furbetti e relazioni borderline. Macchine e ambulanze si muovono per la città e non sempre rispettando le regole. Uno spaccato di irregolarità è venuto fuori grazie all’inchiesta della Procura della Repubblica che ha coinvolto la onlus “Cuore giovane” di Monreale. Ieri è finita sotto sequestro nell’operazione dei finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria che ha arrestato quattro persone. L’indagine mette il naso in un mondo caratterizzato da piccoli e grandi favori, che sfuggono ai controlli. Non per mancanza di volontà, ma la pubblica amministrazione non ha spesso gli strumenti per prevenire il malaffare.

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La Onlus di Monreale, ad esempio, è inserita in un apposito albo regionale da cui hanno attinto l’Asp per assegnare il servizio di trasporto dei dializzati e il “118” per i cosiddetti servizi in eccedenza. Sono circa 900 i pazienti assistiti a Palermo da una dozzina di associazioni. Da qualche anno il servizio è centralizzato sotto il controllo dell’azienda sanitaria provinciale. C’è un tariffario fisso. Per il trasporto dei dializzati vengono utilizzate delle autovetture. Se viene trasportato un singolo paziente la Onlus riceve 34 euro a corsa, ma a volte i pazienti vengono raggruppati e in questo caso la tariffa scende a 6 euro per passeggero. Il servizio di ambulanza invece viene attivato quando il 118 non riesce ad assecondare le richieste con i mezzi propri. Una singola corsa viene pagata 45 euro.

L’Asp di Palermo negli anni è riuscita ad ottenere il primato del costo pro capite più basso della Sicilia. Nel 2018 sono stati spesi due milioni e 200 mila euro e nel 2019 si è riusciti a risparmiare centomila euro. Negli ultimi anni c’è stato un risparmio di 600 mila euro. La stessa pubblica amministrazione cataloga il servizio tra quelli ad alto rischio corruzione. L’indagine dei pm palermitani ne darebbe la conferma avendo svelato un pericoloso intreccio fra pubblico e privato. Dietro la Onlus monrealese c’erano infatti i coniugi Giuseppe Sammartino e Maria Lunetta. Il primo è dipendente della Seus la società che svolge il servizio pubblico del 118, mentre Lunetta è un avvocato iscritto all’ordine di Palermo. Ai domiciliari è finito anche un infermiere in servizio alla Asp di Caltanissetta Calogero Alaimo mentre l’obbligo di dimora è stato imposto ad un altro dipendente Seus Gennaro D’Errigo. Il quarto arrestato è Gaspare Coniglio.

Per salire su un’ambulanza o su una macchina che trasporta dializzati bisogna essere formati. Ed ecco la prima irregolarità. Gli attestati assegnati ai volontari della Onlus monrealese risultano rilasciati da Alaimo. Gli attestati riportavano tutti la stessa data, 16 dicembre 2017, con numero progressivo da 1 a 9. Sono stati inviati al Dipartimento risorse umane e sviluppo organizzativo dell’Asp per il rinnovo della convenzione scaduta nel dicembre 2018. Per verificare dove si trovasse Alaimo quel giorno i finanzieri hanno convocato una dirigente della Asp: Alaimo non aveva mai richiesto alcuna autorizzazione nè comunicato di aver espletato attività di formazione al di fuori delle attività istituzionali. E peraltro quel giorno era pure in ferie. Insomma, lo ha fatto sottobanco. Le società che gestiscono le ambulanze private si danno un gran da fare. Sono soprattutto gli eventi che attivano una maggiore richiesta di mezzi. E allora si cerca di far pesare le amicizie. Il festino di Santa Rosalia, ‘l’acchianata’ a Monte Pellegrino, la visita del papa, spettacoli e sagre: le occasioni non mancano. Ciascun volontario, perché di volontari si tratta, percepisce un rimborso mensile che oscilla tra i 400 e i 700 euro.

Alla Onlus di Monreale per arrotondare i volontari, con il placet dei responsabili, si davano un gran da fare per raccogliere scontrini che giustificassero delle spese aggiuntive, tutte o parzialmente rimborsabili. La gestione contabile d’altra parte era tutt’altro che trasparente. Lo dimostrano una serie di movimenti bancari che non trovano giustificazione. Non tutti vengono contestati nei singoli reati dell’ordinanza di custodia cautelare ma vengono comunque citati per descrivere la scarsissima trasparenza. Dai conti correnti della Onlus sono stati pagati 277 euro per un viaggio scolastico d’istruzione, 530 euro per degli attrezzi ginnici, circa 11 mila, con rate da 325 euro ciascuna, bonificati dietro regolare fattura a un avvocato. In quest’ultimo caso i finanzieri non escludono che si tratti del pagamento per l’affitto dello studio dove lavorava l’avvocato Lunetta. Anche in questo caso c’è un intreccio poco trasparente su cui lavorano gli investigatori.

Ad affittare lo studio è un avvocato che in passato è stato assolto dall’accusa di usura. In quella inchiesta veniva fuori il nome della consulente fiscale della “Cuore giovane” Onlus. Ed ancora ci sono fatture di materiale edile forse utilizzato per i lavori di ristrutturazione della casa di Castellammare del Golfo che Sammartino ha fatto insieme al suocero. Di sicuro sulla ricostruzione contabile ha pesato un ulteriore strano episodio. Lunetta ha denunciato il furto di alcuni libri contabili della “Cuore giovane” conservati nella macchina del marito nonostante, così annotavano gli investigatori, l’assenza di evidenti segni di effrazione del mezzo. Da qui, secondo il Gip, viene fuori una “realtà in piena sintonia con le condotte ingannevoli poste in essere degli indagati”. Il giudice li ha mandati ai domiciliari perché scrive che “a loro carico ravvisa e preoccupa seriamente cerca la capacità di inquinare il materiale probatorio”. Ed ancora pesano i “numerosi contatti nell’ambiente medico- sanitario” e la “singolare determinazione prolungata nel tempo a realizzare i reati ai danni della pubblica amministrazione con singolare spregio delle effettività delle cure che devono essere assicurate a soggetti”.


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