Le cimici incastrano i boss |Le foto fanno tremare Palermo - Live Sicilia

Le cimici incastrano i boss |Le foto fanno tremare Palermo

Summit e incontri, così gli investigatori hanno azzerato la cupola. L'anticipazione del mensile 'S'

MAFIA, Palermo
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3 min di lettura

Antonio Di Stasio, comandante provinciale dei carabinieri di Palermo che ha coordinato le indagini

PALERMO – Nel 2010 ha finito di scontare la condanna per mafia ed estorsione. Dal 2014 ha smesso di essere un sorvegliato speciale. Giovanni Niosi era tornato in pista e c’è rimasto fino al dicembre scorso quando è stato di nuovo arrestato dai carabinieri del Nucleo investigativo. Il mensile “S” disponibile in tutte le edicole lancia uno speciale con le foto segrete scattate dagli investigatori, ecco una breve anticipazione

È uno dei personaggi chiave dell’ultimo blitz sulla mafia di Resuttana e San Lorenzo. Ad un certo punto ha rischiato di finire nel peggiore dei modi. Lo volevano ammazzare perché Niosi aveva patteggiato una condanna, gestiva male la cassa del mandamento e svelava notizie riservate a persone esterne all’organizzazione.

Seguire, passo dopo passo, la parabola criminale del boss consente di scendere fino agli inferi della mafia di un grossa fetta di città.

Il primo input de suo ritorno in campo arriva l’8 gennaio gennaio 2013. In via Anteo si danno appuntamento Giuseppe Fricano e Tommaso Contino. Il primo sarebbe stato poi arrestato con l’accusa di essere il reggente del mandamento di Resuttana, mentre il secondo era un pezzo grosso a Partanna Mondello. Arrivano entrambi al volante di una Smart. Scendono dai veicoli, si abbracciano e iniziano a parlare.

8 gennaio 2013

 

Altra foto dell'incontro

Una delle foto scattate con telecamere nascoste

 

 

 

Compare Niosi sulla scena criminale

Si tratta dell'abitazione della sorella di Niosi. È il segnale atteso da Contino e Fricano

Fricano e Contino stanno definendo i dettagli dell’appuntamento pomeridiano a casa di Girolamo Biondino, allora uomo forte a San Lorenzo. Quando cala la sera, si apre il portone di una villa. Si tratta dell’abitazione della sorella di Niosi. È il segnale atteso da Contino e Fricano. Assieme a loro c’è un terzo uomo che li segue a pochissima distanza. Ecco comparire Niosi sulla scena criminale.

Nella villa si discute il ritorno di Niosi nei ranghi di Cosa nostra. Le lamentele sul suo conto sembrano superate. È Fricano, nella sua officina di via Libertà, a confidarsi con il genero di Niosi, Carlo Alagna: “… contento sarà… Giovanni… più avanti… più soddisfazione di questa non si può… e ancora siamo a metà strada… ma già… il suvecchio è stato fatto…”.

Onofrio Terracchio, uomo che si muoveva fra Pallavicino e lo Zen, intercettato mentre passeggia in viale Strasburgo con Salvatore Lo Cricchio

Il 9 gennaio successivo c’è la conferma sul nuovo ruolo di Niosi. Onofrio Terracchio, uomo che si muoveva fra Pallavicino e lo Zen, intercettato mentre passeggia in viale Strasburgo confida a Salvatore Lo Cricchio: “… vedi che questa mattina ho saputo una cosa… Giovanni Niosi dice che si muove”.

Sul mensile “S” disponibile in tutte le edicole lo speciale con tutte le foto, i verbali e le intercettazioni.

 


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