Le cimici sventano un omicidio| Mafia e droga, due arresti

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06 Febbraio 2020, 08:54

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PALERMO – Forse lo volevano gambizzare, addirittura uccidere. Di certo lo volevano punire per non avere pagato una partita di droga. C’è anche questo retroscena nel fermo eseguito dai carabinieri del Gruppo di Monreale e della compagnia di Partinico e disposto dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo. L’acquirente di un chilo di cocaina aveva un debito di 45 mila euro.

A pianificare la vendetta fra Palermo e Mazara del Vallo era Alfonso Scalici, considerato mafioso di Balestrate. Oltre a Scalici, che risponde di associazione mafiosa, spaccio di droga, estorsione, è finito in manette anche Maurizio Conigliaro, accusato solo di droga.

Secondo la ricostruzione degli investigatori, Scalici, per organizzare la spedizione punitiva aveva chiesto aiuto a un complice di Palermo. E soprattutto ne aveva parlato con alcuni boss del Trapanese. Ci voleva la loro autorizzazione per compiere il gesto eclatante visto che la vittima risiede lontano da Palermo.

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Scalisi aveva cercato più volte di recuperare i soldi. Non c’era riuscito e dunque voleva passare alle maniere forti.

Non solo affari della droga. Le indagini avrebbero fatto emergere l’interesse di Scalisi a gestire l’appalto per la nuova villa comunale di Balestrate e l’organizzazione di diverse estorsioni.

Ad inguaiare il presunto nuovo boss di Balestrate è stato Filippo Bisconti, ex capo del mandamento di Belmonte Mezzagno e oggi collaboratore di giustizia. In un recentissimo verbale Bisconti, che si muoveva molto anche in provincia di Trapani, ha ricostruito il ruolo di Scalici.

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06 Febbraio 2020, 08:54

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