Palermo, le elezioni comunali spaccano il Movimento 5 stelle - Live Sicilia

Le Comunali di Palermo spaccano il M5s, duello Trizzino-Varrica

Botta e risposta tra i due big pentastellati
LA POLEMICA
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3 min di lettura

PALERMO – A lungo sotto traccia, rimasto nel chiuso delle dialettiche interne e mai esternato: alla fine lo scontro è venuto fuori e ha coinvolto due nomi di punta del Movimento cinque stelle siciliano. Giampiero Trizzino, parlamentare regionale alla sua seconda esperienza all’Ars, e Adriano Varrica, deputato nazionale palermitano. Tra i due un botta e risposta durissimo sulla pagina Facebook di Trizzino.

La miccia che accende lo scontro

‘Casus belli’ le Amministrative di Palermo, nelle quali Trizzino ha svolto un ruolo da protagonista, prima con l’autocandidatura a sindaco e, in seguito, con il ruolo di kingmaker delle trattative al tavolo con gli alleati (Pd, civici e sinistra). Il detonatore del dualismo, che travalica anche i singoli per allargarsi a due diverse visioni sul futuro del movimento, è stata la proposta di candidatura a sindaco formulata all’architetto Franco Miceli. La carta Miceli, nata con la benedizione della deputazione nazionale M5s e di una parte del Pd palermitano, è stata ostacolata dal gruppo parlamentare pentastellato all’Ars (“contestiamo il metodo e non la persona”, è stata la presa di posizione) e nelle ore decisive in cui si rincorrono le voci di un possibile ripensamento del presidente degli architetti italiani, che oggi incontrerà i vertici del Pd, arriva la bordata di Trizzino che appesantisce il clima nel centrosinistra.

Giampiero Trizzino

L’attacco di Trizzino

“Qualcuno ha proposto prima e sostenuto dopo un nome che non solo non è del M5S, ma che è l’espressione delle forze politiche che hanno governato la città fino ad oggi”, è l’attacco del deputato regionale che non fa mistero della diversità di vedute e che sabato, insieme con Mariangela Di Gangi (Facciamo Palermo) aveva incontrato proprio Miceli. E ancora: “Sono convinto che a Palermo o si volta pagina oppure i palermitani verranno inghiottiti dall’assuefazione. Se non si rinnova la classe dirigente, i palermitani finiranno per accettare in silenzio la decadenza della loro città”. La ricetta Trizzino prevedeva una candidatura solitaria “contro tutti” o una alleanza “esclusivamente con chi avrebbe condiviso un percorso completamente diverso da quello fatto fino ad oggi”. In altri termini: no a Orlando e chi è stato suo compagno di viaggio nel doppio mandato a Palazzo delle Aquile.

Adriano Varrica

La replica di Varrica

A Trizzino, però, risponde Varrica e non sono parole leggere: “Oggi parli di ‘discontinuità’ eppure a novembre scorso sei stato l’organizzatore del tavolo col Pd (di cui fa parte Leoluca Orlando) e fino a qualche settimana fa rivendicavi di avere la chat di coordinamento del tavolo di coalizione con Giusto Catania (assessore in carica) e Rosario Filoramo (segretario provinciale del Pd) e di aver fatto incontri riservati con loro due (nessuno degli altri esponenti M5S presente)”, attacca Varrica rivolgendosi all’amico di un tempo del meet-up palermitano. Dopo avere ricordato il divieto di terzo mandato al quale Trizzino sarebbe sottoposto per le regole dello Statuto M5s, Varrica, solitamente restio ad uscite social, affonda il colpo: “Molti pensano che questi tuoi attacchi siano solo un modo per ‘accattivarti’ potenziali elettori per le Regionali sia nel caso di deroga nel M5s per il tuo terzo mandato (che però hai sempre negato di voler fare) sia nel caso di tua candidatura con altre forze politiche come quella di Fava. Mi auguro che li smentirai coi fatti”.


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