Cronaca

Le confidenze della moglie del boss: sangue, droga e intrighi

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05 Agosto 2023, 12:22

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PALERMO – Una storia di usura, debiti e droga che coinvolse alcuni mafiosi detenuti e i loro parenti. E non mancarono le fibrillazioni a Porta Nuova, mandamento segnato da omicidi e scarcerazioni eccellenti.

L’input investigativo lo diede involontariamente Rita Massa che chiedeva al marito detenuto, Ivano Parrino, di intervenire per sistemare alcune vicende. Ad esempio quella che avrebbe coinvolto Gaetano Verdone costretto a ricorrere ai prestiti ad usura di Gioacchino Pispicia, figlio di Salvatore Pispicia, boss di Porta Nuova, anch’egli in carcere. Verdone dovendo pagare gli interessi non era in grado di saldare i debiti per la droga rifornita da Giuseppe Incontrera, Nicolò Di Michele e Angelo Costa.

Incontrera, boss assassinato l’anno scorso alla Zisa, non voleva sentire ragioni: “… e che vuole? Si vende le cose mi deve dare i soldi a lui piace fare le cose craste… i soldi nostri ma che stai dicendo perché ora non gli tolgo pure gli occhi… si vende una casa, un magazzino non ti intromettere”.

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È un intreccio di parentele visto che Rita Massa è la sorella di Maria Carmelina, moglie di Incontrera. La donna si lasciava andare ad una confidenza: “… però non gli devi parlare, non gli devi dire niente perché io ho giurato che non parlavo lo sai quanto a sto Gioachino gli deve dare… 50.000 euro di interessi e quello si spaventa non si fanno queste cose, mi ha fatto una pena si sta mangiando tutte cose”. 

Niente da fare, Incontrera non era pronto a cedere “anche perché come faccio ad andarci d’accordo che se ne va dall’altra parte va a prendere coca e poi ce lo vengono a dire… si è andato a prendere 5 mila euro di fumo da un’altra parte e a Nico sono venuti a dirglielo”. Alla vicenda avvenuta a Porta Nuova dedica un articolo il mensile S in edicola.

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05 Agosto 2023, 12:22

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