04 Aprile 2014, 11:47
2 min di lettura
CATANIA – Le renziane etnee lanciano un appello per candidare Mila Spicola alle europee. Il complicato puzzle delle liste per le europee si compone di un nuovo tassello: le donne renziane tirano fuori dal cilindro il nome della numero due del Pd siciliano. Lei ufficialmente nega di volere correre per un posto a Strasburgo, ma le vie degli appelli, si sa, sono infinite. Le firmatarie sono tutte della provincia di Catania: Margherita Francalanza e Chiara Reina, Delegate all’ Assemblea nazionale Pd, Rosaria Caltabiano, del coordinamento Pd di Giarre, Fiorella Vadalà, consigliera comunale Pd Belpasso, Chiara Guglielmin, segretaria Giovani democratici Zafferana, Flavia Indaco, Circolo Pd Paternò, Annalisa Russo, componente direttivo Pd Misterbianco. Una vicenda tutta interna all’area Renzi che nasce dal “disagio” legato ai nomi che circolano negli ultimi giorni. “Abbiamo appreso che le candidature per le prossime elezioni europee sono il frutto di ragionamenti nazionali più che locali e dunque vogliamo chiederti una cosa. A te, come a Fausto Raciti, segretario del PD siciliano, e a Davide Faraone, componente siciliano della tua segreteria”, scrivono al premier. “Noi vogliamo esprimervi il nostro disagio.- si legge ancora- Tra le candidature espresse e i nomi che circolano non c’ è giunta sino ad ora notizia di nessun nome femminile organico al PD e, pur apprezzando le candidature femminili recentemente emerse, pur riconoscendo loro grande spessore e competenze, pur essendo liete che donne con notevole esperienza e competenza siano nelle nostre liste, siamo disorientate dall’assenza di Mila Spicola”. Il nome che non viene esplicitato è quello del sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini. Un’ipotesi che di ora in ora va concretandosi sempre di più. Dalla sua il primo cittadino ha il ruolo di amministratrice locale che tanto piace al premier, teorico del “Pd dei sindaci”. Non da meno un’altra considerazione: il peso che ha nelle consultazioni europee il voto di opinione, e in mancanza di nomi di spicco della società civile, sacrificati sull’altare degli equilibri correntizi, il nome della Nicolini diventerebbe strategicamente importante. Anche per questo, probabilmente, l’appello delle renziane catanesi si concentra su un tema, caro al premier e in grado di raccogliere consensi: “La sfida alle vecchie pratiche gestionali della politica”. Le catanesi precisano di non volere “candidature residuali per le donne, che siano frutto di accordi o di convenienze” e di volere puntare su Mila Spicola che è un’ “anomalia” nella classe politica siciliana”. A occhio e croce, però, il manuale Cencelli, che garantisce al Pd di mediare tra le numerose correnti, sarà lo strumento principale di questo complicato gioco a incastri con l’incognita Lumia sempre dietro l’angolo.
Pubblicato il
04 Aprile 2014, 11:47