07 Novembre 2012, 08:31
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PALERMO – La tragedia sociale delle famiglie dei lavoratori Gesip sale alla ribalta: non solo 1800 lavoratori, ma anche un indotto vicino alle 10 mila persone. A lanciare il grido d’allarme un comitato che mette assieme alcune mogli di ex dipendenti Gesip, che per lo più sono monoreddito. A contattare LiveSicilia la moglie di un lavoratore Gesip Abbandonata a se stessa in una situazione difficile, in cui le istituzioni non sono finora intervenute. “Il sindaco Orlando mi ha chiamato per manifestarmi la sua solidarietà – chiosa la signora – ma io non ho cosa farmene. Mi ha detto di rivolgermi agli assistenti sociali: il lavoro a mio marito però chi glielo dà?”.
Un piccolo grande dramma, ma non un unicum, visto che secondo il Comitato ci sono anche altre famiglie monoreddito in gravi difficoltà nella galassia dei 1800 ex dipendenti della municipalizzata.
Se è difficile trovare lavoro per tutti, si provenga dalla Gesip o meno, lo è ancor di più per persone adulte e soprattutto con situazioni di salute precarie. “Il mio percorso lavorativo risale ai tempi della Rete di Orlando, quando sono riuscita a entrare nelle cooperative sociali in quanto invalida – afferma Giusi Marasà – , nel 2006 ho aderito al bando per la stabilizzazione nella Gesip srl, e dopo quattro mesi di corso ANFE ho iniziato a lavorare alla Città dei Ragazzi”. Ci racconta anche di altri ex dipendenti in precarie condizioni di salute: “Abbiamo colleghi che hanno avuto trapianto di reni o sono diabetici. Senza lavoro come fanno ad andare avanti?”. La discesa in campo di tutte le famiglie può davvero essere un motivo nuovo di questi giorni di protesta, dove la disperazione raggiunge vette impensate. Non solo l’ordine pubblico: il disagio sociale in cui versa Palermo rischia dare un ulteriore schiaffo alla dignità della città.
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07 Novembre 2012, 08:31