10 Maggio 2010, 17:52
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Una mezza stangata per la manovra del governo regionale. Gli articoli che in tutto o in parte il Commissario dello Stato per la Regione Siciliana Michele Lepri Gallerano ha impugnato oggi dinanzi alla Corte Costituzionale sono 27. Sotto la scure del commissario cadono l’aumento delle tariffe della motorizzazione, l’introduzione di nuove tasse sulle concessioni governative, tre dei cinque commi della norma sul ritorno alla gestione pubblica dell’acqua (che secondo il Pd manterrebbe però il suo impianto) e gran parte della normativa sul credito di imposta. Ma anche la norma che avrebbe aperto le porte alla stabilizzazione di 22 mila precari degli enti locali riceve un disco rosso. Sono alcuni degli articoli “vittime” dell’impugnativa.
*Nuove tasse e ricovero per i minori*
Impugnata la norma (art.4 comma 11) che dispone che una riserva del fondo per i comuni rimanga nella disponibilità dell’Assessore regionale per le autonomie locali e la funzione pubblica, per finanziare le spese relative ai ricoveri di minori extracomunitari clandestini non accompagnati in comunità o strutture disposte dall’autorità amministrativa. “La disposizione seppure lodevole e condivisibile nel merito — si legge nel documento del commissario dello Stato – appare tuttavia viziata da irragionevolezza intrinseca laddove non determina alcun limite alla quota di riserva”. Impugnati davanti alla Consulta anche gli articoli 6,8 e 9 che istituiscono la tassa annuale di concessione regionale per fondo chiuso, modificano le tariffe in materia di motorizzazione e istituiscono nuove voci della tassa sulle concessioni governative regionali per violazione, tra l’altro, del Patto di stabilità.
*Terme e beni confiscati*
Impugnata anche la norma che prevede di “assicurare l’occupazione del personale” delle società termali di Sciacca e Acireale, perché ” affetta da irragionevolezza oltre che lesiva del principio costituzionale del buon andamento della Pubblica Amministrazione”, perché non tiene conto di una valutazione sull’effettiva utilità dell’avvalersi di queste prestazioni lavorative. Sollevata davanti alla Consulta anche la questione relativa “all’istituzione di un fondo speciale cui confluiscono nella misura del 30% , i beni mobili ed immobili confiscati alla mafia”, prevista dall’articolo 44. “La possibilità di disporre autonomamente dei beni confiscati alla mafia non appare avere alcun fondamento nello Statuto Speciale”, scrive il Commissario dello Stato Lepri.
*Acqua e precari *
Dell’articolo 49, in materia di gestione integrata del servizio idrico, sono stati impugnati tre commi. Si tratta della parte che rinvia, ad un separato provvedimento l’organizzazione della gestione integrata del servizio idrico e del comma che prevede che, nel caso in cui la percentuale di mancata realizzazione degli investimenti sia superiore al 40 per cento, l’autorità d’ambito può risolvere il contratto per inadempimento. Impugnati anche due commi dell’articolo 51 che disegna la pianta organica della Regione prevedendo la stabilizzazione di personale precario. “Non appare invero conforme al principio di buon andamento della pubblica amministrazione — scrive il Commissario dello Stato – ampliare “ope legis” la dotazione organica di un cospicuo numero di unità di personale”. In particolare il comma 4 riguarda i catalogatori. Il commissario sul comma 5 contesta la violazione del “principio del pubblico concorso” delle procedure fissate dalla finanziaria per la stabilizzazione dei precari. E sempre in tema di precari è stato impugnato il comma 7 dell’articolo 16 che consentiva di non computare nel patto di stabilità le stabilizzazioni dei precari degli enti locali.
*Credito di imposta travolto*
L’impugnativa travolge anche la normativa sul credito di imposta, una delle parti della Finanziaria più care al Partito democratico, che prevede degli sgravi per le aziende che assumono. La misura è impugnata in una serie di sue parti perché la materia dei tributi erariali è “riservata alla competenza legislativa dello Stato”. Invade la competenza legislativa statale, secondo il commissario, anche l’articolo 75 sul sistema aeroportuale siciliano. Alt anche all’obbligo “ai comuni e agli enti locali, che forniscono servizi di mense scolastiche, universitarie ed ospedaliere, di assicurare e verificare che almeno il 50% dei prodotti alimentari somministrati sia prodotto in Sicilia”: la norma, tra l’altro, altererebbe la concorrenza. Impugnato anche l’articolo che prevede il passaggio del personale dell’Ente Autonomo Fiera del Mediterraneo (35 dipendenti in servizio più 6 da assumere) alla società Multiservizi: la norma prescinde dall’effettiva funzionalità dell’utilizzo di questo personale.
*Le altre norme*
Disco rosso anche al trasferimento da parte dell’assessorato regionale alle Risorse agricole di strutture, aree di pertinenza e macchinari del mercato del fiore di contrada Spinello al comune di Scicli e alla cessione dell’area attrezzata di Punta Cugno all’Asi di Siracusa. Cassata la parte finale del comma 2 dell’art. 21 sul personale delle Terme di Sciacca e Acireale Stop anche alla norma sul sostegno all’editoria locale e al “fondo speciale regionale di compartecipazione ai fondi speciali per la sicurezza”.
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10 Maggio 2010, 17:52