Le intercettazioni | Esisteva anche il “metodo Caratozzolo”

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06 Luglio 2013, 12:11

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MESSINA – “Se tu ti vuoi prendere gli esami senza fare un cazzo.. e..senza problemi, allora bisogna andare praticamente a minacciare…non c’é niente da fare è così…é questo il sistema… quello si caca di sotto è tutto la il discorso…bisogna andare a minacciare…bisogna andare a minacciare e saperlo fare…perché se no, sei fottuto”. E’ uno dei dialoghi intercettati della Dia di Antonio Montagnese arrestato nell’operazione “Campus” a Messina. “E poi c’é il metodo Caratozzolo…. – continua Montagnese – Caratozzolo và.. dice: ‘questo e’ un amico..un..cosa..vediamo che possiamo fare.. parapì..parapù”. “Il consistente e variegato tessuto relazionale nel quale l’organizzazione criminale ha potuto progettare i propri ambiti di operatività – dicono gli investigatori – è connotato da autorevoli nomi di docenti, che il sodalizio ha ritenuto a disposizione per attuare una vera e propria modalità di azione attraverso i seguenti metodi: ‘avvicinamento’ dei docenti; corruzione anche mediante piccole regalie in grado di ‘ammorbidire’ l’atteggiamento di quei docenti più esigenti ma parimenti sensibili alla ‘premura’; minaccia dei docenti, conseguendo l’effetto di una vera e propria intimidazione in grado di garantire il risultato finale del superamento dell’esame, qualora le condizioni (i rapporti con il docente interessato, ovvero la scarsa preparazione del candidato) non consentissero di procedere mediante un più cauto ‘avvicinamento’ e suggerissero un’azione decisa e risolutoria”. (ANSA).

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06 Luglio 2013, 12:11

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