18 Dicembre 2015, 17:11
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PALERMO – La polemica sui documenti anticorruzione porta allo scontro fra il sindaco di Palermo e l’azienda del vicepresidente di Confindustria Sicilia. Con Leoluca Orlando che, indossate le vesti di presidente dell’Anci, bacchetta l’impresa di Giuseppe Catanzaro per i “ritardi o interruzioni” che lo smaltimento dei rifiuti potrebbe subire a Carini e Capaci “per una questione strettamente burocratica”. E l’azienda che, a stretto giro di posta, si dice stupita “che il sindaco di Palermo, nonché presidente dell’Anci Sicilia, Leoluca Orlando, e il segretario generale dell’associazione dei Comuni, Mario Emanuele Alvano, cataloghino il rispetto della normativa anticorruzione tra le ‘questioni strettamente burocratiche’”.
Ad aprire le danze, nel pomeriggio di ieri, è Orlando. “Ancora una volta, come è avvenuto recentemente in altri comuni dell’Isola, siamo in presenza dell’ennesima emergenza rifiuti nei comuni di Carini e Capaci – scrive in una nota firmata col segretario generale dell’Anci Mario Emanuele Alvano -. La società che gestisce il servizio di smaltimento, la Catanzaro Costruzioni srl, ha, infatti, comunicato alle amministrazioni interessate che il servizio potrebbe subire ritardi o interruzioni per una questione strettamente burocratica collegata agli adempimenti che la legge impone sulla trasparenza”. Giù gli stracci: “Non è concepibile – ammonisce Orlando – che un soggetto privato possa tenere in scacco un comune con gravissime conseguenze sulla gestione del servizio e gravi rischi per la salute pubblica”.
Non è così semplice, o almeno non la vedono così semplice dalle parti della discarica di Siculiana. Il gruppo Catanzaro sottolinea che “la norma in questione, che disciplina gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, è stata introdotta per impedire, sul nascere, alterazioni del mercato e scorciatoie di qualsiasi genere. Un modo, quindi, per rendere lineari e tracciabili i rapporti tra privati e Pubblica amministrazione”. Nello specifico, l’azienda chiede che sul sito del Comune siano pubblicati i dati previsti dalla legge, cioè data del mandato, creditore, importo, data della fattura, data del protocollo, scadenza del pagamento e data dell’effettivo pagamento
Intanto, però, mentre le spade di Orlando e del Gruppo Catanzaro si incrociano, il problema va verso la soluzione. Già ieri sera il Comune di Carini “ha anticipato che a strettissimo giro provvederà a rendere pubbliche tutte le informazioni previste dalla legge”, come specifica la stessa azienda agrigentina. Che a questo punto rilancia: “Ci sembra ancora più paradossale che i Comuni del Palermitano siano costretti a percorrere oltre 120 chilometri per raggiungere l’impianto di Siculiana quando potrebbero, con un notevole risparmio sui costi di trasporto, conferire nella più prossima discarica di Bellolampo”. Una richiesta formulata ufficialmente nelle scorse ore dal sindaco di Partinico Salvatore Lo Biundo, che ha scritto alla Regione e al prefetto sottolineando che “l’onere relativo al trasporto fino a 120 chilometri (la distanza di Siculiana da Partinico, ndr) rispetto ai 20 del vicino impianto di Bellolampo costituisce un rilevante aggravio economico a carico di questo Comune”.
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18 Dicembre 2015, 17:11