“Le minacce a Di Matteo? | Forse un ‘assist’ di Riina”

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13 Novembre 2013, 12:37

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PALERMO- “Nella nostra analisi di questa allarmante vicenda abbiamo concluso che le minacce di Totò Riina potrebbero essere una sorta di assist ideale a soggetti diversi da Cosa nostra. Perché, dopo ciò, in caso di una azione violenta, le investigazioni si orienterebbero sulla mafia lasciando fuori la responsabilità di altri soggetti”. Lo ha detto il procuratore di Palermo Francesco Messineo, commentando la notizia di minacce rivolte dal boss Totò Riina ai pm che indagano sulla trattativa Stato-mafia. “Non dico – ha aggiunto – che Riina consapevolmente abbia voluto dare una mano a qualcuno, ma questa potrebbe essere una copertura ideale di azioni criminali commesse da altri o da altri collaboratori di Cosa nostra”.

Non c’è nessuna seria prospettiva di trasferire il pm Nino Di Matteo, che ha un adeguato sistema di protezione che gli consente una normale vita di relazione e professionale”. Lo ha detto il Procuratore di Palermo Francesco Messineo smentendo la notizia che, a seguito delle nuove minacce di Riina al magistrato, si fosse ipotizzato di trasferirlo in una località segreta con la famiglia. “Il livello di protezione – ha aggiunto – è già adeguatamente alto. Casomai ci potrebbero essere i ripensamenti sulle misure di sicurezza degli altri magistrati che indagano sulla trattativa”. Ai giornalisti che gli chiedevano se la situazione fosse paragonabile a quella vissuta dai magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, costretti a lasciare Palermo per motivi di sicurezza Messineo ha risposto: “non so se si tratti di fatti paragonabili al ’92, comunque siccome il passato ci ha insegnato qualcosa abbiamo ritenuto di esplicitare questo allarme”.

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(Fonte ANSA)

Pubblicato il

13 Novembre 2013, 12:37

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