15 Febbraio 2017, 17:01
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GELA (CALTANISSETTA)– Due settimane fa aveva festeggiato le nozze d’argento. Aveva nuovamente scambiato le promesse con la moglie, amore della sua vita; di quella stessa vita che però dopo pochi giorni, gli ha riservato un tragico destino. Un’emorragia cerebrale non gli ha dato scampo. Il coma, poi la dichiarazione di morte cerebrale. La moglie di fronte alla proposta dei medici di acconsentire all’espianto degli organi non ci ha pensato due volte.
E oggi grazie alla generosità dei familiari di Nunzio Scicolone, 50 anni, vigile del fuoco in servizio al distaccamento di Gela, dieci nuove persone possono continuare a vivere e sperare. La scorsa notte, cosi, i medici del reparto di Rianimazione dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta hanno prelevato gli organi: cuore, reni, fegato, cornee già arrivati a destinazione grazie agli operatori della Croce Rossa. L’operazione, guidata dal primario Giancarlo Foresta e dalla responsabile dei trapianti Rosalba Parla, ha coinvolto anche l’equipe dell’Ismett di Palermo.
Scicolone, pompiere dal 1993, che aveva lavorato a Novara, a Caltanissetta ed ora presso il distaccamento di Gela, era conosciuto, tra gli amici e i colleghi, come il “gigante buono”, per il suo possente fisico. “È stato un uomo generoso, buono, onesto – dice la moglie -. Generoso fino alla fine, lui che di vite ne aveva salvate tante con il suo lavoro, ha voluto salvarne altre con questo gesto”. “Un gesto di alta nobiltà e moralità”, ha commentato il comandante provinciale di Caltanissetta Gianfranco Scarciotta. Nunzio lascia la moglie e due figli.
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15 Febbraio 2017, 17:01