12 Febbraio 2013, 21:29
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PALERMO – Fisica, sessuale, psicologica, economica: la violenza sulle donne ha numerosi volti e si consuma per strada, all’interno dell’ambiente domestico, nelle scuole. E sono mariti, conviventi, fidanzati, familiari gli autori più frequenti degli abusi. Ferite nel corpo e nell’anima, dipendenti da una relazione che sottrae loro ogni giorno un soffio di vita e le rende totalmente incapaci di ribellarsi, queste donne si ritrovano a dover fare i conti, da sole, con il loro aguzzino. Ed è per questo che nascono associazioni come Le ‘Onde Onlus’, centro anti-violenza che opera dal ’92 come gruppo di lavoro e dal ’97 come associazione. Dopo un primo contatto telefonico, il Centro effettua colloqui di accoglienza per la costruzione di un progetto di uscita dalla violenza familiare ed extra-familiare.
“Il nome dell’associazione deriva – spiega Maria Grazia Patronaggio, project manager del Centro – da un libro di Virginia Woolf, una donna che si è sempre battuta per far valere i diritti delle donne. Quel libro era ‘Le onde’: il nome era perfetto perché richiamava simbolicamente l’idea del movimento e del cambiamento”. Nate dalla passione di donne che volevano costruire un luogo “altro” per le vittime di maltrattamenti e violenza e rendere visibile il desiderio di affermazione della libertà femminile, le attività dell’associazione prevedono un lavoro complesso.
“L’operatrice di accoglienza – sottolinea Maria Grazia Patronaggio – non lavora mai da sola ma in rete con i servizi sociali, con il Tribunale per i minorenni e le forze dell’ordine, i servizi sanitari. Il primo passo consiste nel rilevare la domanda iniziale. Ci sono poi altri step: dalla consulenza civile a quella penale, dalla terapia con una psicologa all’inserimento in attività di consulenza al lavoro e ai tirocini formativi”.
“La base dell’accoglienza – affermano Maria Grazia Patronaggio e Mara Cortimiglia, responsabile del Centro Le Onde – è la relazione tra donne, perché è proprio su questa che si punta al rafforzamento dell’identità di genere. Pian piano nel rapporto donna-donna avvengono tutti quei passaggi che portano alla costruzione di una progettualità e all’elaborazione del rapporto con gli uomini”.
Ma sono tante le donne che hanno paura a recarsi nei centri di accoglienza temendo di essere costrette e denunciare o divorziare. “Tutto il percorso va affrontato insieme – spiegano le due operatrici – Nessuna donna verrà mai costretta a denunciare se non è pronta a compiere questo passo”. E a proposito delle denunce effettuate su un totale di 368 donne che si sono messe in contatto con l’associazione nei primi 9 mesi del 2012 e su 280 che hanno effettuato i colloqui, sono solo 31 le donne che hanno avuto il coraggio di querelare il proprio carnefice. Questo accade spesso perché la violenza è quasi sempre intra-familiare. Riguardo all’età delle vittime, la fascia maggiore è quella compresa tra i 41 e i 50 anni(32,80%), mentre è del 24,80% quella tra i 31 e i 40 anni.
Attivo telefonicamente per 6 ore al giorno 7 giorni su 7, il Centro è aperto lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 13 e martedì e giovedì dalle 15,30 alle 19,30. Grazie ad un progetto finanziato dal Dipartimento delle Pari Opportunità, il Centro è finanziato da fondi regionali, almeno per ciò che riguarda la sede di via XX settembre. Le Onde dispone, infatti, anche di due case rifugio ad indirizzo segreto, la Casa di Maia e la Casa delle Moire, dove trovano ospitalità e sostegno donne e bambini che vogliono allontanarsi dal luogo dei maltrattamenti. Accreditata fino al 31 dicembre scorso dall’azione 33 del piano di zona, che aveva una durata di 15 mesi poi portata a 18, al momento la Casa delle Moire è, però, senza risorse. “Le Donne e i bambini da ospitare non mancano – puntualizza Maria Grazia Patronaggio – ma senza fondi la situazione è davvero critica”.
Ed è proprio sul tema della violenza sulle donne che giovedì 14 febbraio si terrà un flash mob intitolato One Billion Rising per dire “Basta alla violenza di genere”. Organizzato da Eve Ensler, attivista e femminista che da anni organizza il V-Day, il flash mob quest’anno coinvolgerà tutto il mondo. Palermo ha aderito attraverso il “Coordinamento 21 luglio”. Il luogo scelto è Piazza Verdi dove si ballerà sulla musica di “Break The Chain” alle 16,00, mentre alle 20,30 ci sarà un reading presso il Teatro Garibaldi, dove verranno letti “I Monologhi della Vagina”, di Eve Ensler.
In un momento difficile come quello che si trova ad affrontare l’associazione, chiunque volesse destinare il 5 per mille a “Le Onde Onlus”, può, al momento della dichiarazione dei redditi, firmare sul modello di dichiarazione nel primo riquadro “Sostegno del volontariato, delle organizzazioni non lucrative e utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale, delle associazioni e fondazioni” e indicare il codice fiscale dell’Associazione: 97140990827.
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12 Febbraio 2013, 21:29