07 Settembre 2021, 06:30
2 min di lettura
ACIREALE – Al solo pensarci pare tutto assurdo. Eppure una sera di festa per dei ragazzi che si apprestavano ad accostarsi al sacramento dell’eucarestia si è trasformata in tragedia. In una folle tragedia. Il sagrato della chiesa di Santa Maria degli Ammalati, frazione di Acireale, domenica sera è diventata teatro di violenza e pistolettate. Il movente? Il posto per seguire il rito religioso. I genitori di uno dei giovanissimi non sono riusciti a mettere da parte vecchi dissapori creati dalla separazione e hanno alimentato il clima di tensione sfociato nel ferimento del vicebrigadiere Sebastiano Giovanni Grasso di 43 anni.
A sparare è stato un 69enne di Acireale, nonno paterno di uno dei ragazzini che dovevano ricevere la prima comunione, che avrebbe recuperato la pistola a casa per difendere il figlio al centro di una contesa tra due famiglie per il “posto migliore” in chiesa. L’indagato si sarebbe armato per “difendere” il figlio dall’aggressione dei parenti dell’ex nuora arrivati direttamente da Catania. Ad infuocare gli animi sarebbe stato il fatto che per sorteggio al papà, accompagnato dalla nuova compagna, sarebbe stato assegnato un posto davanti. L’ex moglie e i familiari della donna “non avrebbero gradito” la posizione. Un folle movente avrebbe quindi fatto scoppiare la lite. Prima dentro la chiesa e poi nella piazzetta antistante. Un video ha immortalato la paura in chiesa al suolo del colpo di pistola, susseguito dalle urla.
Non è stata ancora fissata l’udienza di convalida dell’arresto in flagranza del 69enne , C. L., che ha trascorso la seconda notte a piazza Lanza. I carabinieri, coordinati dal pm Andrea Norzi, stanno comunque continuando a indagare per poter identificare tutti i protagonisti della rissa.
Il carabiniere, fuori dal servizio per seguire la comunione del figlio, non ci ha pensato un attimo a buttarsi nella mischia. Un senso del dovere che va oltre la divisa e che lo ha portato in un letto di ospedale.
Pubblicato il
07 Settembre 2021, 06:30