Le Poste chiudono l’ufficio| La Gesap: “Faremo causa”

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10 Dicembre 2012, 17:03

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PALERMO – Alle 14 di oggi sulla vetrata dell’ufficio postale dell’aeroporto di Palermo è apparso un singolare cartello: “Da domani si chiude”. E non si tratterà di una chiusura temporanea, ma definitiva: Poste italiane ha infatti deciso di abbassare la saracinesca di 40 uffici in tutta la Sicilia perché anti-economici. Un lungo elenco che ne comprende otto in tutta la Provincia di Palermo, contro i 15 inizialmente preventivati: chiuderanno, oltre a Punta Raisi, anche gli uffici di Ficuzza, Regalcioffoli, San Giovanni Li Greci, Sant’Ambrogio, Fasanò, Locati e Nociazzi a Castellana Sicula.

Una decisione autorizzata dal ministero per lo Sviluppo economico, che ha però sollevato le proteste dei sindacati e dei comuni interessati: “Grazie alle nostre agitazioni – dice Maurizio Affatigato, segretario proviciale della Cisl Poste – siamo riusciti a diminuire drasticamente il numero delle chiusure previste in un primo momento, ovvero 71, e a far inserire una clausola fondamentale: se le amministrazione comunali interessate saranno in grado di intervenire rendendo questi uffici economicamente sostenibili, si potrà evitare la loro chiusura che ci auguriamo sia solo temporanea”.

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Intanto, però, l’ufficio dell’aeroporto Falcone Borsellino ha già chiuso i battenti senza che, peraltro, la società di gestione dello scalo, la Gesap, ne sapesse nulla. “Il contratto di locazione era scaduto nel 2011 – dicono dalla società – e Poste Italiane ci ha chiesto una proroga di un anno che abbiamo concesso. Ma la cosa che ci ha lasciato assolutamente perplessi è che nessuno ci abbia comunicato questa chiusura, nemmeno con una lettera di cortesia. Lo abbiamo scoperto a cose fatte e, in questo modo, non abbiamo neanche avuto il tempo di indire una gara per affidare i servizi postali dello scalo a un’altra azienda”.

In effetti, l’ufficio di Punta Raisi non serviva solo i viaggiatori e gli uffici della Gesap ma anche tantissimi utenti che si spostavano appositamente da Palermo. “Il contratto prevedeva che il servizio sarebbe cessato a fine 2012 – continuano dall’azienda – ecco perché abbiamo inviato immediatamente una diffida a Poste Italiane: se domani l’ufficio non riaprirà, causando un disservizio, siamo pronti a ricorrere alle vie legali per un’azione risarcitoria”.

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10 Dicembre 2012, 17:03

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