Le preoccupazioni della Uila |Mantegazza: “Va resa operativa”

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08 Novembre 2016, 13:30

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CATANIA – Legge anticaporalato: le preoccupazioni della Uila. E’ stata una riunione operativa ricca di spunti di riflessione quella dell’Esecutivo regionale della Uila, che si è raccolto stamattina alla presenza del segretario nazionale Stefano Mantegazza. Al netto del buon risultato parlamentare, che ha visto l’approvazione della legge anticaporalato, rimangono non pochi nodi da sciogliere. L’obiettivo dichiarato è rendere esecutive le linee guida per evitare che il testo rimanga carta straccia. “La legge fa fare al nostro paese un grosso passo in avanti verso la civiltà, ma a una condizione: che sia rapidamente applicata”, spiega il segretario nazionale. “Iniziamo ad essere preoccupati – prosegue Mantegazza- perché la parte propositiva della legge, quella che prevede che sindacati e imprese governino insieme il mercato del lavoro, ha un lungo percorso davanti a sé che va gestito da una cabina di regia costituita a suo tempo”, aggiunge.

Ma la strada è tutta in salita. “Questa cabina di regia si è riunita ieri per la prima volta e a fronte della nostra richiesta d’impegno settimanale si è preferito girare il capo dall’altra parte e non fissare nessun’altra data, siamo molto preoccupati che l’inerzia, un po’ dovuta alla burocrazia e un po’ forse a qualche organizzazione sindacale, svuoti un po’ la legge”, argomenta il segretario. La prima parte della legge ha un impianto di tipo repressivo, ma per rendere trasparente il mercato agricolo serve l’applicazione della seconda parte. Per intenderci va resa subito operativa la possibilità “di creare un mercato di domanda e offerta differente da quello dei caporali”. E non c’è tempo da perdere. “Da questo punto di vista è fondamentale che la cabina di regia, che ha la titolarità per gestire la rete del lavoro agricolo di qualità, lavori rapidamente”. “Per il momento prevale un’inerzia che ci preoccupa; il parlamento veramente ha fatto una corsa contro il tempo per approvare la legge e adesso questa non può rimanere chiusa nei cassetti dell’Inps”, attacca Mantegazza che annuncia la possibilità di mettere in campo una mobilitazione.

Un altro tema caldo riguarda lo stato della vertenza dei forestali. Il segretario nazionale della Uila conferma l’impegno del sindacato. Il governo va spronato a investire nella “tutela idrogeologica del territorio”. “Le scelte devono essere però coerenti con le dichiarazioni”, dice Mantegazza che auspica un superamento dello stallo causato da “un rimpallo di responsabilità  tra competenze nazionali e regionali”. Bisogna insomma passare dalle parole ai fatti e imbastire “progetti ben definiti” per evitare sprechi di risorse e consentire di impiegare bene la manodopera qualificata presente su tutto il territorio nazionale.

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Il punto della vertenza siciliana, invece, lo fa il segretario Nino Marino. Anche in terra siciliana la parola d’ordine è “intervenire”. “Abbiamo presentato una riforma del settore che è ancora ferma”, spiega il segretario regionale. L’idea cardine del provvedimento è di “ripensare le competenze dei forestali”. “Questi lavoratori altamente qualificati dovrebbero svolgere il ruolo di manutentori dentro e fuori i boschi:  penso alle strade e  ai siti archeologici che versano in condizioni di degrado”, spiega Marino. La riforma, presentata dai sindacati confederali, però è al palo nonostante i reiterati tentativi di spronare l’esecutivo. “Noi stiamo incalzando il governo regionale, ma manca la volontà politica”, attacca il segretario.

 

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08 Novembre 2016, 13:30

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