21 Novembre 2018, 14:26
1 min di lettura
La bocciatura della manovra economica apre le porte a scenari del tutto inesplorati per il nostro paese. Il “muro contro muro” fra governo giallo-verde e Commissione europea ha così determinato la temuta rottura, antifona della “procedura d’infrazione” ai danni dei conti italiani.
Stop ai fondi strutturali, tasse in aumento e austerità. La “mazzata” più consistente sembra configurarsi, qualora Bruxelles decidesse davvero di bloccare l’erogazione dei fondi strutturali. Bisognerà attendere le prossime settimane, per capire quanto concreto sia il rischio di una ‘punizione’ così drastica, che andrebbe a colpire principalmente i settori di agricoltura, pesca e politiche sociali. Per compensare il buco, potrebbe diventare necessario un aumento delle tasse o introdurne delle nuove.
Instabilità, banche povere e prestiti “cari”. Con un paese tecnicamente commissariato, l’altalena dello spread e lo stop ai prestiti della Banca europea, a trovarsi in difficoltà potrebbero essere anche gli istituti di credito.
Investitori in fuga. Ma l’instabilità già descritta rischia di rendere il nostro paese poco attrattivo per qualsiasi forma di investimento straniero. Anzi, è probabile che gli stessi italiani che fino ad ora hanno voluto “scommettere” in borsa, saranno propensi a fermarsi, intimoriti da una situazione quanto mai imprevedibile e rischiosa.
Pubblicato il
21 Novembre 2018, 14:26