15 Marzo 2013, 14:03
3 min di lettura
PALERMO – “Grazie dell’invito, ma non verremo”. Il tavolo, alla fine, è rimasto tristemente vuoto. Le undici associazioni, tra sindacati e rappresentanti di categoria, invitate dal governo hanno infatti inviato una lettera al presidente della Regione Crocetta e all’assessore Bonafede con la quale hanno “declinato” gentilmente l’invito lanciato ieri dal governatore, che aveva previsto per stamattina a Palazzo d’Orleans un tavolo tecnico per la cassa integrazione ai lavoratori della Gesip. Ma soprattutto, con quella nota, hanno spiegato i motivi della loro assenza: “Non esiste solo Gesip. Ed è un errore risolvere la questione attraverso la Cassa integrazione”.
“Le undici associazioni regionali, sindacali e delle imprese, che il 12 febbraio scorso hanno firmato col governo della Regione l’accordo quadro sugli ammortizzatori in deroga, – si legge in una nota congiunta – non si sono recate stamani a Palazzo d’Orleans, all’incontro convocato nel pomeriggio di ieri dal presidente Crocetta, per oggi alle 11. L’incontro veniva indicato, in una prima nota della presidenza, come “preliminare alla stipula dell’accordo annuale per la concessione degli ammortizzatori in deroga”. Qualche ora dopo, in serata, Palazzo d’Orleans precisava che tema dell’incontro sarebbe stato “l’esame della proposta avanzata dal Comune di Palermo in ordine ai lavoratori Gesip”.
Ma per le sigle, quel tavolo era poco più che “inutile”. Così, Cgil, Cisl, Uil, Confsal, Confindustria, Confapi, Cna, Casartigiani, Confartigianato, Claai e Confccoperative, hanno deciso di inviare una lettera all’assessore alla Famiglia e Lavoro Ester Bonafede per spiegare i motivi della loro “assenza”, mentre l’Ugl, nemmeno convocata al tavolo ha parlato di “atto vessatorio nei confronti di chi legittimante dissente dalle scelte di questo governo”.
“Le Parti Sociali, lo scorso 12 febbraio 2013, – scrivono invece le undici associazioni che hanno disertato il tavolo – con la sottoscrizione dell’accordo quadro, hanno condiviso la proposta, del Governo regionale, in ordine all’esclusione delle “società a totale partecipazione pubblica” dal campo di applicazione dello stesso accordo e ciò sia nel rispetto delle previsioni di legge (confermate dalle recenti pronunce giurisprudenziali) sia in relazione all’insufficiente copertura economica che, malgrado i fondi derivanti dal Piano di Azione Coesione, è di poco superiore alla metà del costo sostenuto lo scorso anno”. Insomma, i sindacati erano d’accordo con la posizione tenuta inizialmente dal governo regionale, che aveva escluso l’ipotesi Cig, puntando ai progetti di lavoro e ai contratti di solidarietà per i lavoratori della Gesip.
“Un’eventuale rivisitazione della suddetta scelta – scrivono le undici associazioni – non può non tenere conto di tutte le società partecipate, oggi in crisi, che alla data odierna hanno, fra l’altro, inoltrato richiesta e non può, inoltre, non tenere conto della platea, cosiddetta, “degli esclusi”, ex lavoratrici e lavoratori provenienti dai licenziamenti collettivi ai sensi della Legge 223/91, esclusi nel 2013, per i quali l’Amministrazione ha in corso una verifica per una eventuale inclusione anche per un periodo breve (circa 2000 lavoratori)”. Non si può pensare, quindi, secondo le associazioni, di risolvere la “grana” Gesip senza considerare lo stato dell’universo delle società partecipate. Per questo, oggi, niente tavolo. Se ne riparlerà probabilmente lunedì. Ma le associazioni, probabilmente, si attendono di più di una “semplice” discussione sulla Cig alla Gesip.
“Vi chiediamo – scrivono infatti rivolgendosi all’esecutivo regionale – un’attenzione affinché diventi centrale, nell’agenda politica del Vostro Governo, il tema della pesantissima crisi economica in corso, con l’obiettivo di trovare ulteriori risorse nel bilancio della Regione finanche richiedendo al Ministro del Lavoro un urgente incontro, da tenersi insieme alle parti sociali firmatarie dell’accordo quadro, per affrontare il problema della insufficiente copertura economica e della necessità di varare uno strumento normativo appositamente finanziato per affrontare gli effetti sociali della crisi economica delle società partecipate e controllate a capitale pubblico”. Come dire, “cara Regione, caro sindaco Orlando, non esiste solo Gesip”.
Pubblicato il
15 Marzo 2013, 14:03