19 Giugno 2016, 18:29
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SIRACUSA – Oltre 115mila spettatori: si chiude con il record di presenze di sempre la coppia principale di tragedie del 52^ ciclo di rappresentazioni classiche al Teatro greco di Siracusa. Stasera va in scena l’ultima replica: l’Alcesti. L’alternanza di messe in scena delle due tragedie, Elettra di Sofocle, diretta da Gabriele Lavia, e Alcesti di Euripide, diretta da Cesare Lievi, partita il 13 maggio scorso, ha fatto registrare un boom di spettatori. “Le rappresentazione classiche si confermano un appuntamento imperdibile per migliaia di persone che anche quest’anno hanno deciso di godersi la magia degli spettacoli allestiti dalla Fondazione Inda”, ha detto il commissario straordinario della Fondazione, Pier Francesco Pinelli. Che ha proseguito: “Questi numeri sono una grande soddisfazione. La stagione è partita con qualche difficoltà ma nonostante questo la risposta del pubblico è stata incredibile. Oltre 115mila persone hanno scelto di assistere alle rappresentazioni classiche: è un dato che dimostra la potenza del Festival di Siracusa e la solidità di quello che si è costruito nel corso degli anni”.
Inviato a febbraio dal ministro Dario Franceschini per commissariare un ente travolto da indagini ancora in corso, questo manager romano già presidente Erg e Commissario straordinario per il risanamento degli enti lirici, parla entusiasta da navigato commissario Inda e quasi da navigato siracusano: il suo incarico adesso è la revisione dello statuto entro febbraio. Ma prima ci sono ancora gli spettacoli. Concluse Elettra e Alcesti, adesso è il turno delle quattro repliche di Fedra, la tragedia latina di Seneca che rappresenta la coda di questo 52esimo ciclo: andranno in scena da giovedì a domenica, per la regia di Carlo Cerciello. “Fedra è il nostro piccolo gioiello – ha detto ancora Pinelli – più facilmente trasportabile. Per questo motivo, farà mostra di sé, oltre che a Siracusa dal 23 al 26 giugno, a Segesta il 31 luglio e a Taormina il 3 e 4 settembre nell’ambito dell’iniziativa Anfiteatro Sicilia. In seguito approderemo in Continente, a Ostia antica”.
Il regista Cerciello ha presentato così la sua Fedra: “Lo spettatore non può giudicare nessuno dei personaggi di Fedra, perché giudicherebbe se stesso”. E ancora sul teatro e sulla sfida accettata da lui, al teatro greco di Siracusa per la prima volta: “La sfida del teatro: proporre l’ascolto, quello che non si fa più. Noi l’abbiamo raccolta mettendoci nudi, come si faceva allora. Il teatro è rituale, non è estetico né formale”. Fedra sarà l’attrice Imma Villa, al suo esordio al Teatro Greco. La traduzione della tragedia latina è di Maurizio Bettini. Con la protagonista Imma Villa sul palco: Fausto Russo Alesi che interpreterà sia Teseo sia Ippolito, Bruna Rossi (nutrice), Sergio Mancinelli (messaggero), Elena Polic Greco e Simonetta Cartia (prime corifee), Federica Cavallaro, Maddalena Serratore, Nadia Spicuglia e Claudia Zappia (corifee). A completare il cast, gli allievi del terzo anno dell’Accademia d’arte del dramma antico. “È un lavoro di grande forza collettiva – ha concluso Cerciello – che mette insieme grandi intelligenze teatrali ed artistiche. Insieme stiamo allestendo una tragedia profondamente moderna. L’opera di Seneca è la tragedia dei grandi intrecci psicologici e delle contraddizioni. Lo spettatore troverà in scena una selva che non è solo un luogo fisico ma anche uno spazio mentale, dei grandi conflitti interiori”.
Il regista, come già fatto da Lavia e Lievi, ha poi lodato i ragazzi della Scuola di teatro Giusto Monaco. “Non ho parole per descrivere il talento e la professionalità di questi giovani – ha aggiunto Cerciello – che stanno dando anche un grande esempio di abnegazione considerando che molti di loro sono già impegnati in Elettra e Alcesti e che prima e dopo gli spettacoli provano con noi per allestire Fedra”.
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19 Giugno 2016, 18:29