Le urla, la lite furiosa e gli spari| Si indaga sul giro delle scommesse

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16 Settembre 2019, 19:10

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PALERMO – Un’auto lasciata con il motore e le luci accese, sei bossoli per terra, le testimonianze dei vicini di casa e le immagini delle telecamere della zona. Si cerca la chiave del rebus ai Danisinni, il rione che oggi ha fatto da teatro alla sparatoria in cui sono rimaste ferite tre persone. Veri e propri momenti di terrore per chi abita nel quartiere, tra via Cipressi e piazza Ingastone, dove i sanitari del 118 hanno soccorso Giuseppe e Gianluca giordano, di 57 e 26 anni e una ragazza che si sarebbe trovata nel momento sbagliato, nel posto sbagliato.

Debora Naimo ha infatti raccontato agli investigatori di non conoscere l’uomo e il ragazzo e di essersi trovata sul luogo degli spari per caso. Proprio lì i carabinieri hanno trovato una Ford Fiesta con i finestrini aperti, intestata ad un uomo residente a Carini: con quell’auto si sarebbe recato nella zona chi ha fatto fuoco. Il racconto della giovane è al vaglio dei carabinieri che hanno sentito in ospedale sia Giuseppe che Gianluca, quest’ultimo è stato indagato, in passato, per spaccio di stupefacenti. In base a quanto accertato fino ad ora, padre e figlio sarebbero stati coinvolti in una furiosa lite legata al mondo delle scommesse clandestine dei cavalli. 

Alcuni vicini avrebbero già sentito urla provenire dalla strada ieri sera, stamattina avrebbero invece assistito a una vera e propria escalation di violenza, fino agli spari. Per accertare cosa sia accaduto le indagini si muovono a 360 gradi. I tre, trasportati immediatamente in ospedale, non sono in pericolo di vita, ma proseguono le ricerche dell’uomo che ha sparato e che si sarebbe dato alla fuga. Giuseppe Giordano, nel frattempo, è stato dimesso dall’ospedale Civico ed è stato portato in caserma per essere interrogato. La sua versione potrebbe rivelare importanti elementi per risalire a chi ha sparato: quella utilizzata sarebbe stata una pistola calibro 9.

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16 Settembre 2019, 19:10

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