16 Dicembre 2023, 06:50
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PALERMO – Cala ufficialmente il sipario sulle Zone economiche speciali del Sud, comprese le due che erano state istituite in Sicilia: Zes Occidentale e Zes Orientale, con i commissari Carlo Amenta e Alessandro Di Graziano. Il Dpcm emanato il 20 novembre ha ricevuto il via libera dalla Corte dei conti, che svolge un controllo preventivo sugli atti del governo. Dall’1 gennaio inizierà l’era della Struttura di missione Zes, che secondo il decreto Sud di inizio settembre sarà “alle dirette dipendenze” del ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto. Nessuna fase transitoria è prevista dal Dpcm tra la vecchia e la nuova gestione.
Con il decreto Sud l’esecutivo Meloni ha cancellato le precedenti otto Zone economiche creando un’unica Zes per il Mezzogiorno. Il Dpcm concretizza la riforma e dà vita a partire dal nuovo anno alla Struttura di missione presso la presidenza del Consiglio dei ministri. Sarà operativa fino alla scadenza del mandato del governo Meloni ma è rinnovabile fino al 31 dicembre 2034. La Struttura avrà un coordinatore, nominato dalla premier, scelto tra i dirigenti di prima fascia dei ruoli della presidenza del Consiglio o dei ministeri. Possibile anche la nomina di un magistrato o di un avvocato dello Stato ma “in posizione di fuori ruolo”.
La nuova realtà avrà poi due uffici dirigenziali generali, ciascuno dei quali avrà due servizi di livello dirigenziale non generale con altrettanti coordinatori. A cascata altri uffici, per una dotazione di personale “pari a sessanta unità” alle quali potranno essere aggiunti fino a 303 esperti. Il Dpcm, inoltre, elenca minuziosamente i compiti della nuova struttura che dall’1 gennaio prenderà il testimone dai commissari straordinari i quali “cesseranno automaticamente” di svolgere il loro compito. Dovrà “assicurare”, sulla base degli orientamenti della nuova Cabina di regia Zes istituita a Palazzo Chigi, “il supporto” al governo sulla Zona economica speciale unica ma anche “svolgere compiti di coordinamento e attuazione delle attività previste del Piano strategico della Zes unica”. Curerà, inoltre, la gestione dello sportello unico digitale Zes, denominato ‘S.U.D. ZES’, ma soprattutto dovrà monitorare, “con cadenza almeno semestrale”, gli interventi attuati grazie agli incentivi concessi alle aziende.
Resta, tuttavia, il punto interrogativo sul destino delle autorizzazioni rimaste ancora in sospeso, dal momento che i commissari dall’1 gennaio non avranno più potere di firma. I costi per l’attuazione del Dpcm, che graveranno sui capitoli di bilancio della presidenza del Consiglio, ammontano a 8,2 milioni di euro annui, di cui 5,1 per il personale. I soldi sono gli stessi che erano previsti per il funzionamento delle singole Zes cancellate dalla riforma. Il costo per il coordinatore della Struttura di missione sarà di 290.751 euro annui, quello per i due uffici dirigenziali sarà complessivamente di 511.278 euro.
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16 Dicembre 2023, 06:50