08 Giugno 2012, 17:19
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“C’è un momento di difficoltà e da grande eroe qual è, vigliacchetto e un po’ traditore, ci lascia. Non siamo afflitti”. L’attacco è duro, durissimo. Nei confronti di quello che è stato, fino a pochi giorni fa, il proprio “braccio destro”. Raffaele Lombardo “ripudia” Lino Leanza. A dire il vero, dopo che lo stesso Leanza aveva già scaricato il governatore, abbandonando l’Mpa.
Un abbandono che, a giudicare dai toni, non deve essere stato molto ben digerito da Lombardo: “Per uno che va – ha detto infatti – due che vengono. Vediamo se la settimana prossima non arriveranno da noi un paio, se non tre, deputati regionali. Leanza, da noi, ha avuto tutto. È stato segretario regionale del nostro movimento, presidente della regione facente funzioni, assessore, capogruppo. Si aprono nuovi spazi – ha concluso Lombardo – per tanta gente che ci vuole stare e che si vedeva chiaramente le porte sbarrate…”.
Una reazione, quella di Lombardo, che rilancia quella di ieri dei “giovani dell’Mpa”, che attraverso un comunicato avevano più o meno espresso lo stesso pensiero: “Ieri Leanza, oggi Lo Monte, domani o dopodomani altri. I potentati del ricatto e dello scambio che non hanno mai creduto nell’autonomia – hanno scritto i militanti – vanno uscendo per ingrassare le fila dell’ascarismo e dei partiti nazionali che certo non hanno avuto a cuore le sorti della Sicilia. E non c’entrano né la politica, né la partecipazione, né i principi, né i valori. È solo questione di potere, di governo e di
sottogoverno”.
Insomma, le “fughe” dall’Mpa stanno lasciando il segno. Anche perché quelli che vanno via sono quasi sempre dei “big” (non vanno dimenticati, infatti, nemmeno Francesco Musotto e Paolo Ruggirello). Ma la spiegazione, secondo Lombardo, è anche rinvenibile nella situazione politica attuale: “Siamo – ha detto il governatore – in una fase di grande frammentazione. Ma noi ci uniamo e saremo più forti a partire da dopodomani. Faremo un grande incontro all’hotel Nettuno dei quadri dirigenti ed entro 15 giorni dobbiamo fare una nostra assemblea congressuale regionale in cui dobbiamo scegliere un nuovo segretario e, soprattutto aprire le porte a tante forze nuove che una classe dirigente miope, meno male che ce ne stiamo liberando, ha tenuto chiuse”.
E a dire il vero, tra le “forze” a cui Lombardo sembra guardare, ce ne è qualcuna “nuova” probabilmente nell’organizzazione, ma un po’ meno nei nomi. Raccogliendo infatti l’invito lanciato anche ieri all’Ars da Innocenzo Leontini e Rudy Maira per la “ripresa di un dialogo senza preclusioni, anche con esponenti dell’Mpa” (e la presenza di Roberto Di Mauro al convegno di presentazione del nuovo movimento dei moderati va letta in questo senso), Lombardo ha detto: “Credo sia una posizione rispettabile e da prendere in grande considerazione. Ho raccolto elementi molto positivi nei confronti del Mpa e questo non può che compiacermi”. Insomma, il dialogo può riprendere. Le “risse” degli ultimi mesi tra governo e opposizioni, tra poco, potrebbero apparire quasi come un “divertente” ricordo.
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08 Giugno 2012, 17:19