28 Agosto 2014, 18:52
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TRAPANI – L’effetto sorpresa non c’è più, ma il Trapani vuole continuare a stupire. E’ la filosofia del suo mister. Roberto Boscaglia non punta soltanto a vincere ma anche a divertire. Il secondo anno in B è quello della conferma e soprattutto del nuovo corso. C’è ancora un pezzo importante della storica promozione in cadetteria, ma in campo ci sono già state e ci saranno tante novità. I granata sono ben conosciuti dai loro avversari e dovranno dunque inventarsi qualcosa. La preparazione pre-campionato è stata costruita valutando ciò che è accaduto l’anno scorso. Quanto mai chiare le parole di Boscaglia quando il Trapani lasciò la strada che portava ai play off: “O eravamo in grado di arrivare alla promozione diretta in A o sarebbe stata dura affrontare i play off”. La squadra era stata costruita per arrivare alla salvezza prima possibile. Ha raggiunto l’obiettivo con largo anticipo rispetto anche alla tabella di marcia e non le si poteva chiedere l’impossibile.
L’esperienza maturata presenta così un Trapani ancora in fase di assestamento. La sconfitta in casa nel secondo turno di Tim Cup ha confermato che la preparazione è stata definita con altri parametri. E’ un Trapani che non si pone limiti, ma che ha sempre e comunque lo stesso obiettivo, quello di salvarsi con tante giornate d’anticipo rispetto alla fine del campionato per poter puntare a qualcosa di più importante. E’ un Trapani che ha tanti giovani alla ricerca di gloria. Il modulo tattico non cambia. Boscaglia continua a considerare il 4-4-2, il sistema di gioco più congeniale per esaltare le qualità della sua squadra, ma sa che bisogna introdurre qualche novità e di peso. Il Trapani non può chiedere al suo bomber Mancosu di mettersi sulle spalle tutto il peso dell’attacco granata e la responsabilità di finalizzare, quasi da solo, le azioni offensive dei granata. Boscaglia potrebbe affiancargli un altro attaccante che sia in grado di vedere la porta.
C’è poi il problema della stessa permanenza di Mancosu a Trapani. Il capocannoniere della serie B non parla e s’allena come sempre ma è il suo procuratore a mostrare più di un dubbio sul futuro a Trapani dell’attaccante sardo. L’anno della promozione in serie B segnava Mancosu ma anche Abate. Ma segnavano soprattutto i centrocampisti che arrivavano da dietro. Ed il nuovo centrocampo granata è fatto di piedi buoni, Aramu è un buon palleggiatore, Barillà non ha bisogno di presentazioni. Ci sono anche Scozzarella ed gli esterni Basso, Nadarevic e Falco. E’ un centrocampo dai piedi buoni, ma che potrebbe avere qualche problema di “filtro” per interrompere la trame offensive avversarie per andare in superiorità numerica e lanciare Mancosu tra le linee. Ciaramitaro sta recuperando dopo l’infortunio patito durante la preparazione. Boscaglia ha poi la carta Feola da potersi giocare. Il mister granata considera le fasce laterali le armi vincenti della sua squadra ma ora gli altri lo sanno. Iunco ma anche Scozzarella potrebbero aprire il campo centralmente. E’ sempre più evidente che la vera sfida di Boscaglia è a centrocampo. E’ lì che si gioca il futuro del nuovo Trapani. La sfida con la Cremonese non ha ancora dato una risposta. Ora c’è la “prima” con il Pescara. Uscire indenni dall’Adriatico non sarà un compito facile per i ragazzi del mister granata.
C’è però un filo rosso che fa sorridere il Trapani. La sua avventura in serie B cominciò con una doppietta di Mancosu a Padova ed è di Padova Daniele Chiffi, l’arbitro che dirigerà la sfida contro il Pescara (ore 20,30), sfida che l’anno scorso si tenne al Provinciale nella seconda di campionato, con un rocambolesco 2-2, che il Trapani riuscì a portare a casa con due autoreti a suo favore. Boscaglia dovrà mettere in tiro la difesa, che è finita sotto accusa dopo la sconfitta con la Cremonese (2-1 al Provinciale) ma che ha dovuto subire le incertezze del centrocampo ed i giri a vuoto degli esterni. Dopo il quasi “divorzio” con Terlizzi ed ora il nuovo “matrimonio”, il Trapani riacquista esperienza. La coppia di centrali Pagliarulo-Caldara è da costruire ma i granata hanno la necessità di partire subito bene. Terlizzi dà tranquillità e senso della posizione. Martinelli non deve più operarsi ma ha bisogno di qualche giorno per recuperare. Gli esterni difensivi di partenza sono Lo Bue a destra e Rizzato a sinistra. Il primo a più concorrenza, l’altro, l’anno scorso, ha giocato tutte le partite. La difesa a 4 non si tocca, Boscaglia non ha mai pensato di cambiarla. Per il suo Trapani è la stagione della conferma, per lui, quello della consacrazione. Ha sposato il progetto granata quando erano in pochi a scommettersi su. La collaborazione con il direttore sportivo Daniele Faggiano è stata finora virtuosa e vincente. Due elementi fondamentali nel calcio che conta. La società è solida. E’ un modello organizzativo e gestionale anche per altri club e poi c’è il sogno del comandante e patron Vittorio Morace: “Ma dopo la serie A cosa c’è?”.
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28 Agosto 2014, 18:52