14 Luglio 2020, 06:06
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PALERMO – Questo matrimonio s’ha da fare. C’è solo da definire la tempistica per l’agognato “sì”. Il patto federativo tra la Lega e il Movimento di Nello Musumeci, come nella migliore tradizione romanzesca, si celebrerà. Il punto è capire quando. Il coordinatore salviniano Stefano Candiani ha ieri rinnovato l’invito (invitando però a stringere i tempi) e adesso la palla passa a Musumeci e ai colonnelli siciliani di Diventerà Bellissima. Le voci sono per lo più unanimi: invito gradito, ma al centro del patto si devono mettere i temi cari ai siciliani e il progetto deve ottenere “la benedizione” della base.
Il coordinatore Gino Ioppolo ribadisce linea del Movimento e rimodula la tempistica dell’operazione. “Abbiamo già riscontrato le dichiarazioni del leader della Lega Salvini alle quali oggi fanno eco quelle del senatore Candiani con l’interesse che si deve a un partito, maggioranza del centrodestra, che tra le altre cose fa parte in maniera organica del governo della Regione siciliana”, argomenta. “Ancora più di recente, durante un’affollata assemblea di quadri dirigenti a Cefalù, tutti, a cominciare dal Presidente della Regione, abbiamo apprezzato tali disponibilità che da parte nostra hanno soltanto la necessità, entro un tempo ragionevole, di essere condivise dalla nostra base”, dichiara Ioppolo che di certo non intende farsi dettare i tempi dall’esterno.
La pensa così anche il capogruppo del Movimento all’Ars, Alessandro Aricò. “Abbiamo deciso di darci una tempistica su e come federarci e rimandato ai primi di settembre la decisione che sarà presa dalla nostra classe dirigente”, spiega il deputato. “La Lega è stata uno dei primi partiti alleati di Nello Musumeci: il simbolo di Salvini era addirittura nella lista Musumeci Presidente”, ricorda. “La Lega con il passare degli anni ha iniziato ad avere una dimensione territoriale a livello meridionale diffusa e di questo dobbiamo tenere conto: nulla di nuovo rispetto a quanto abbiamo deciso e annunciato a Cefalù”, aggiunge Aricò sottolineando che qualunque tipo di accordo non potrà prescindere da “temi importanti per la Sicilia e il Mezzogiorno d’Italia”. “Se la Sicilia diventa centrale nel dibattito politico italiano possiamo affrontare qualsiasi percorso politico legandoci a doppio filo”, dice.
La deputata regionale Giusy Savarino espone i punti di forza della potenziale alleanza. “È importante che Diventerà Bellissima si federi con un partito nazionale perché affrontiamo diverse tematiche a livello di governo regionale e ci serve una sponda autorevole romana”, spiega la presidente della commissione Ambiente dell’Ars. “Serve a chi governa la Sicilia avere voce nei tavoli romani. Ce ne accorgiamo in questi giorni con il problema dell’immigrazione clandestina: il governo nazionale fa finte di niente, è chiaro che quando la Santelli ha parlato tutta Forza Italia ha appoggiato la sua linea e quando ha parlato Musumeci abbiamo avuto meno sostegno”, argomenta Savarino.
L’obiettivo è farsi sentire nei palazzi romani rilanciando il governo isolano. “E’ da un bel po’ che il Presidente Musumeci chiede al governo Conte di occuparsi in maniera diversa di questo tema trovando un muro di silenzio. Lo stesso è accaduto con l’Anas. Sono tanti i temi nazionali che abbiamo esigenza che un partito nazionale autorevole si intesti per dare una svolta a una giunta regionale che sta lavorando bene, come dimostrano i sondaggi di gradimento sul Presidente, perché alcune politiche devono trovare risposte a Roma attraverso un partito nazionale”, dice Savarino. “Questo è il senso di questa federazione che ormai è nelle cose, ma dobbiamo avere la certezza che questi temi siano affrontati con serietà da chi se li intesterà: insieme al nostro bacino di voci portiamo la richiesta di risposte sui temi della Regione Siciliana”, spiega.
Le fa eco l’assessore catanese Enrico Trantino. “La decisione dovrà essere concordata con la nostra base. Non può essere una scelta affidata ai soli vertici”, spiega. “E’ chiaro che io individuo questa ipotesi di patto federativo come una risorsa. Non per conseguire una finestra al sole, ma per dare forza alla nostra idea di Sicilia. Senza una sponda romana rischieremmo di diventare autoreferenziali e di trasformare in velleità ogni nostro progetto. La Sicilia, per sua vocazione storica e collocazione geografica, deve costituire la base di partenza di tutto il traffico mediterraneo diretto in Europa. Solo la realizzazione del Ponte sullo Stretto e il miglioramento della rete infrastrutturale siciliana ci può consentire di intercettare il traffico mercantile su navi che giunge dalla Cina e dal Medio Oriente attraverso il Canale di Suez e diretto ai grandi porti del nord Europa, e renderlo più veloce attraverso linee ferrate e stradali. Ma per diventare protagonisti, per restituire alla nostra regione il ruolo centrale che in passato ha vissuto, individuando precisi obiettivi di rilancio, non possiamo pensare di prescindere da accordi con un grande partito nazionale. La Lega ci ha rivolto un invito; a mio avviso è una straordinaria opportunità che dobbiamo coltivare” chiarisce l’assessore Trantino.
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14 Luglio 2020, 06:06