Scontro nella Lega siciliana: Cantarella versus Minardo

Centrodestra, scontro nella Lega siciliana: Cantarella versus Minardo

Il componente della segreteria nazionale del Carroccio lancia un guanto di sfida al segretario regionale.

Catania. “Spero che molto presto si volti pagina, la Lega in Sicilia ha bisogno di una guida leale e responsabile, che senta l’onore e l’onere di guidare il partito, che non faccia inciuci con altri soggetti in danno ai colleghi di partito. E, soprattutto, c’è bisogno di ascoltare i territori, la forza della Lega. Avviene così ovunque, tranne in Sicilia con Minardo”. Un lungo sfogo. A parlare è Fabio Cantarella, siculo-leghista della prima ora e componente della segreteria nazionale di Matteo Salvini. Questioni di rassegna stampa. L’ex assessore all’Ambiente al Comune di Catania non sembra aver gradito, infatti, le parole dette da Nino Minardo, segretario regionale del Carroccio, alla stampa siciliana.

Cantarella, perché tanta durezza?

“Guardi, registriamo l’ennesimo intervento autoreferenziale, che fa molto male al partito, in cui si parla di leadership, delle sue presunte ruggini con altri esponenti del partito senza i quali, dimentica Minardo, non avremmo fatto le liste e superato lo sbarramento in Sicilia”.

Cos’è che la preoccupa?

“Si parla di realizzare nuovi soggetti politici, la cosa biancazzurra, con altre figure di estrazione diversa dalla nostra: un leale e responsabile segretario regionale di partito dovrebbe smentire con fermezza ipotesi giornalistiche come questa. Ma Minardo non lo fa e, per il ruolo che ricopre, umilia la Lega e i suoi militanti e simpatizzanti. Non può dire, insomma, che Salvini dovrebbe riprendere la retta via. Ma di che stiamo parlando?”

Ce lo dica lei, Cantarella.

“Se non fosse stato per Salvini non esisterebbe la Lega in Sicilia. Io, a differenza sua, c’ero quando Salvini prese in mano il partito col 3%. Senza il nostro leader, oggi, non avremmo avuto la possibilità di essere protagonisti sia al governo nazionale che in quello regionale. E lui non sarebbe divenuto presidente della commissione Difesa. Minardo non conosce la storia e quindi non sa di che parla”.

Non esiste il diritto di critica nel partito?

“Il punto è che sono altre le risposte che noi militanti ci aspettiamo dal segretario regionale, che non convoca una riunione di partito da ben 406 giorni, l’ultima infatti risale al lontano 18 ottobre del 2021”.

Che fa, tiene il conto?

“Le dico soltanto che Minardo non ha convocato il partito neppure per la doverosa analisi post voto, non risponde al telefono a tantissimi militanti e dirigenti di partito, si nega per incontri e riunioni, e di conseguenza io e altri riceviamo le legittime lamentale di chi si trova a lavorare sul territorio senza il benché minimo ascolto o supporto che sia. Totalmente abbandonati a se stessi”.

Come rimettere in marcia il partito?

“Dobbiamo ripartire da quei dipartimenti mai effettivamente avviati. Oggi in Sicilia, coi nostri neo esponenti di governo e rappresentanti all’Ars, abbiamo finalmente la possibilità d’incidere sull’amministrazione della Regione forti anche del collegamento col governo nazionale, proprio grazie a Matteo Salvini, ai ministri e ai deputati nazionali della Lega”.

Qual è la sua battaglia, Cantarella?

“I nostri rappresentanti istituzionali hanno bisogno avere alle spalle un partito vivo, che si riunisce, che dibatte, che propone, che prende posizione, che favorisce momenti di crescita e di unione nell’interesse dei siciliani”.


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