Legalità, tutti in sella per|ricordare la strage di Capaci

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16 Maggio 2009, 13:12

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Un “tour delle legalita’” per conoscere la Sicilia “sana”, fatta di siti turistico-culturali ed eccellenze enogastronomiche, un motoraduno, ma anche momenti di spettacolo e riflessione con la partecipazione di studenti, giornalisti, rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell’ordine. Cosi’ i motociclisti italiani hanno deciso di ricordare le vittime della strage di Capaci (PA) del 23 maggio 1992, quando la mafia uccise il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Rocco Dicillo, Vito Schifani e Antonio Montinaro. L’evento, organizzato da Motoexplora con l’associazione Culturalmente e il patrocinio della Federazione motociclistica italiana e del Coni, e’ stato presentato stamani a Palermo.
Presenti, tra gli altri, la vedova del caposcorta del giudice Falcone Tina Montinaro, la responsabile di Motoexplora Enza Guglielmino, il vicepresidente del Coni Palermo Eros Lodato, il sindaco di Capaci Benedetto Salvino e quello di Corleone Antonino Iannazzo.
“La motocicletta e’ simbolo di liberta’ – ha spiegato Enza Guglielmino – e noi vogliamo portare le nostre due ruote in quei luoghi dove la liberta’ e’ stata violata dalla criminalita’. Da oggi una ventina di motociclisti viaggeranno per la Sicilia alla scoperta delle parti piu’ belle dell’Isola e dei prodotti tipici, vedranno che questa terra non e’ solo mafia. Venerdi’ faranno tappa a Corleone, dove parteciperanno a una serata incentrata sul tema della legalita’ e sabato, anniversario della strage, ripartiranno alla volta di Capaci. Una volta arrivati si fermeranno in piazzale 23 maggio dove e’ stato allestito un palco dove si alterneranno attimi di riflessione e di spettacolo”.
A Capaci i motociclisti che hanno partecipato al tour della legalita’ si riuniranno con i ‘colleghi’ provenienti da tutta Italia (150 i motoclub che hanno aderito) proprio per commemorare le vittime della strage. Alle 17.58, ora dell’attentato, una parte dei biker sara’ sotto la stele che ricorda le vittime per testimoniare, con il rombo dei motori, il desiderio di liberarsi dal giogo mafioso. Contemporaneamente decine di studenti libereranno in cielo dei palloncini bianchi.

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“Abbiamo aderito con entusiasmo a questa iniziativa – ha spiegato Iannazzo – perche’ e un modo nuovo per portare avanti la memoria.
Se usiamo un linguaggio diverso da quello convenzionale possiamo raggiungere piu’ persone e sensibilizzare piu’ coscienze”.
“Venerdi’ 22 – ha aggiunto – accoglieremo in piazza Falcone e Borsellino i motociclisti che partecipano al tour delle legalita’, ma ci saranno anche i superstiti della scorta di Falcone. Abbiamo voluto che pernottassero in un due luoghi ‘simbolo’ del riscatto dalla mafia: un agriturismo sorto in un terreno confiscato a Toto’ Riina e adesso gestito dalla cooperativa ‘La Torre’ e un ostello, nato sempre in un bene confiscato, e gestito dalla coop ‘Lavoro e non solo’. Sabato mattina invece tutti in moto, me compreso, alla volta di Capaci”.
“Capaci – ha commentato Salvino – non deve essere ricordata solo per la strage, abbiamo intrapreso un percorso di legalita’ e siamo felici di aderire a questa manifestazione. Se le idee di Falcone e Borsellino camminano sulle gambe degli onesti, con la moto possono correre”.
“Ricordiamo le vittime della strage con le motociclette – ha sottolineato Tina Montinaro – perche’ sono simbolo di liberta’, ma questa non si puo’ ottenere senza la legalita’. E poi ci saranno i ragazzi delle scuole perche’ sono fondamentali nel cambiamento della societa’”. La manifestazione si svolgera’ in parallelo a quella organizzata a Palermo dalla Fondazione Falcone, “ma – ha precisato la vedova Montinaro – non esiste una contrapposizione. Ben vengano, anzi, piu’ iniziative nella stessa citta’”.
“Da sempre – ha commentato Lodato – il Coni promuove il binomio sport e legalita’, valori rappresentati a pieno in questa manifestazione. L’evento di sabato mi coinvolge in prima persona perche’ come poliziotto non potro’ mai dimenticare quel 23 maggio seguito, solo poche settimane dopo, dalla strage di via D’Amelio.
Come motociclista, invece, posso dimostrare che chi ama le due ruote ha una grande sensibilita’”.

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16 Maggio 2009, 13:12

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