Legge 104, pensioni, titoli di studio | Identikit del dipendente regionale

di

08 Ottobre 2019, 05:43

4 min di lettura

PALERMO – Alla Regione un dipendente su 6 gode dei benefici della legge 104. In termini assoluti sono 2368, il 15,49 per cento dei dipendenti che in totale sono 13951. Questo è quanto emerge dall’analisi che l’Assessorato alla funzione pubblica ha svolto per l’elaborazione di un piano di pratiche per il benessere degli impiegati degli uffici regionali.

A godere della legge sono più gli uomini che le donne. In termini percentuali il 56,7 per cento dei permessi retribuiti sono richiesti da impiegati uomini mentre il restante 43,3 per cento è richiesto da donne. Non è reso noto il numero delle ore di permesso effettivamente usato.

La legge 104 è una legge nazionale che assegna tre giorni di permesso al mese o due ore al giorno a chi deve assistere un familiare in condizioni di disabilità grave. La legge si applica anche ai casi i cui è il lavoratore stesso a doversi curare. Negli scorsi anni sui permessi si è compiuto un giro di vite. Prima il permesso era giornaliero ed era possibile richiederlo anche nel giorno di rientro e quindi il mercoledì. Una circolare del 2017 ha stabilito però che i permessi retribuiti vanno sempre calcolati in diciotto ore settimanali.

Negli ultimi anni, il numero dei dipendenti che usufruiscono della legge sull’“accompagnamento” sono calati insieme con il numero dei dipendenti. Appena due anni fa se ne contavano infatti 2800, oggi invece sono circa 500 in meno.

Negli anni la legge 104 è stata occasione anche per fuggire dalla Regione per diventare baby pensionati. Fino al 2012, infatti, la legge consentiva di andare in pensione anticipata se parenti di primo grado o coniugi di portatori di handicap gravi. Proprio questa circostanza è stata ricordata da un recente rapporto sulla spesa pensionistica del Fondo pensioni regionale che proprio a questa norma attribuisce la causa di una grossa quantità di “pensionati giovani” e cioè con un età fra i 60 e i 64 anni. Mentre la media nazionale di trattamenti pensionistici in questa fascia d’età è pari all’8,8 per cento del totale, in Sicilia per la stessa fascia d’età il valore è doppio: 16,15 per cento.

Quanti sono i regionali?

Il documento non si ferma al numero di impiegati che beneficia della 104, ma mette ai raggi x l’esercito dei dipendenti della Regione. Come detto il totale degli impiegati è di 13951 persone ma sono divisi in numerose categorie. Innanzitutto ci sono i 12598 lavoratori del comparto non dirigenziale a cui appartengono anche i lavoratori del Corpo forestale, i lavoratori delle Terme di Sciacca e Acireale, e gli impiegati a Comando. Poi ci sono i 1173 dirigenti e infine ci sono 180 impiegati che hanno ruoli negli organi di vertice politici e quindi negli uffici di gabinetto degli assessorati: 52 esterni e 128 impiegati interni.

Articoli Correlati

Un dipendente su 100 ha meno di 40 anni

Il primo dato che emerge riguarda l’età. Alla Regione ci sono 29 impiegati che hanno meno di trent’anni e 139 dipendenti under 40. Un dipendente su cento, quindi, ha meno di quarant’anni. Non ci sono invece dirigenti che abbiano meno di questa età. I dirigenti che hanno fra quaranta e cinquant’annni sono 13 mentre gli impiegati sono 1588. Sia nei ruoli del comparto non dirigenziale che in quelli della dirigenza invece la maggioranza dei regionali ha fra i cinquanta e i sessant’anni. In totale sono 9567. Infine ci sono gli over 60, che sono quasi duemila: 1965, per l’esattezza. Cioè quasi uno su sei.

Due su settanta hanno un titolo dopo la laurea

Fra i dati c’è anche quello sui titoli di studio e interessante è il fatto che in tutta l’amministrazione regionale quelli che hanno conseguito un titolo dopo la laurea fra dottorati di ricerca e master sono in 206, due persone ogni settanta impiegati.

Fra i dirigenti ce ne sono tre che non hanno una laurea magistrale. Solo in 27 hanno un dottorato di ricerca, 44 hanno fatto un master e 23 persone rispondono alla voce “titoli mancanti”. Tutti gli altri hanno invece una laurea magistrale.

Nel comparto invece, sei dipendenti su dieci hanno il diploma di scuola superiore: sono 8086, mentre 2226 hanno titolo di minore valore. I laureati con laurea magistrale sono 1745 quelli con una laurea di primo livello diversa 493. I laureati nel comparto non dirigenziale sono circa 15 su cento. Peggiore è la situazione riguardo a titoli successivi alla laurea. In 145 hanno preso il master mentre solo 11 hanno fatto il dottorato di ricerca. Alla voce titoli mancanti sono indicate invece 27 persone.

Pubblicato il

08 Ottobre 2019, 05:43

Condividi sui social