26 Settembre 2024, 15:08
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PALERMO – Sostegno alla legge sul crack appena approvata in Sicilia, con delle iniziative per affrontare il tema in modo più “ampio e strategico”: è il commento di Edy Tamajo all’indomani dell’approvazione da parte dell’Ars della legge contro il crack. L’assessore regionale alle Attività produttive ha esposto le sue proposte in una nota sul suo sito.
L’approvazione del ddl Crack all’Assemblea Regionale Siciliana proposto dal governo Schifani con le opposizioni – si legge nella nota di Tamajo – rappresenta un primo e fondamentale tassello nella lotta contro una piaga che ha preso piede non solo a Palermo, ma in molte città del mondo.
Il crack, con la sua diffusione rapida e le devastanti conseguenze per chi ne diventa dipendente – prosegue Tamajo – è oggi un fenomeno globale che colpisce interi quartieri, creando disagio sociale, aumento della criminalità e disgregazione delle famiglie.
Tuttavia, affinché questo ddl sia realmente efficace – scrive Tamajo – è essenziale considerare una serie di iniziative integrative per affrontare la questione in maniera più ampia e strategica, prendendo ispirazione da città che hanno già intrapreso passi significativi in questa direzione.
L’assessore alle Attività produttive passa quindi a esporre le sue proposte di integrazione al ddl crack:
Prevenzione ed educazione nelle scuole: il modello di Lisbona. A Lisbona – scrive Tamajo – un approccio pionieristico ha visto la depenalizzazione delle droghe leggere e una forte spinta su prevenzione e educazione. Le campagne di sensibilizzazione partono dalle scuole, dove vengono organizzati incontri con esperti, ex tossicodipendenti e forze dell’ordine.
Il focus è fornire una visione chiara delle conseguenze dell’uso di droghe – scrive Tamajo – sviluppando al contempo programmi di supporto psicologico per studenti a rischio. Palermo potrebbe implementare una strategia simile nelle scuole locali, con percorsi educativi e di sensibilizzazione sulla salute e sulla legalità.
Sostegno alle famiglie e riabilitazione sociale: il progetto di Parigi. A Parigi, il sostegno alle famiglie delle persone tossicodipendenti è un pilastro fondamentale. Attraverso reti di supporto psicologico, consulenze legali e aiuti economici, le famiglie vengono accompagnate nel processo di riabilitazione dei loro cari.
Palermo potrebbe seguire questo modello, attivando fondi specifici per l’assistenza alle famiglie e creando reti comunitarie in grado di offrire supporto concreto, contribuendo a rafforzare il tessuto sociale nei quartieri più colpiti.
Rigenerazione urbana: New York e il Bronx. Negli anni ‘90, New York ha affrontato una crisi simile nel Bronx, un quartiere devastato dalla diffusione del crack. Il cambiamento è avvenuto attraverso politiche di rigenerazione urbana, investimenti in servizi sociali e iniziative per creare posti di lavoro.
Palermo potrebbe seguire questo esempio, avviando un piano di riqualificazione delle aree più povere, con particolare attenzione alla creazione di nuove opportunità lavorative e percorsi formativi per i giovani.
Conclusioni: Il ddl Crack rappresenta una svolta importante per la Sicilia, ma per essere davvero efficace dovrà essere accompagnato da un piano organico e multifattoriale.
Guardare agli esempi di altre città, come Lisbona, Parigi e New York, può fornire un quadro di riferimento per disegnare politiche locali che mettano al centro prevenzione, riabilitazione e sviluppo.
Solo attraverso un approccio integrato potremo sperare di ridurre l’impatto devastante di questa droga e restituire dignità e opportunità alle comunità colpite dal disagio sociale.
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26 Settembre 2024, 15:08