Legge elettorale, santa alleanza | per frenare la corsa dei grillini

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26 Luglio 2016, 06:00

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PALERMO – La nuova e imprevedibile creatura politica, frutto della santa alleanza di tutti contro il Movimento cinque stelle, ha già un embrione, conservato nella prima commissione legislativa di Palazzo dei Normanni. È la bozza della nuova legge elettorale per i Comuni siciliani. Il primo banco di prova per quel progetto politico indicato dai gruppi moderati e che vedrebbe tutti, da Ncd a Forza Italia insieme a sostegno del Pd.

Questo asse, in Sicilia, sarà testato già in occasione della discussione delle legge elettorale, appunto, attualmente in commissione Affari Istituzionali. Dove sembra esserci ormai l’intesa di quasi tutti i gruppi parlamentari. Quasi tutti, appunto. “E’ una vergogna – tuona il lader siciliano dei grillini Giancarlo Cancelleri – stanno cambiando le regole in corsa solo per provare a daneggiare il Movimento”.

In effetti la proposta di modifica alla legge elettorale è di quelle a loro modo “storiche”. È stata avanzata da Forza Italia in questo caso, ma avrebbe “la condivisione – rivela il presidente della commissione Affari istituzionali Totò Cascio – delle forza politiche della maggioranza: dal Pd a Sicilia Futura, passando per l’Udc e l’Ncd”. La modifica più importante consiste nell’abolizione dei ballottagi anche per i Comuni al di sopra dei 15 mila abitanti. Una operazione che ha subito portato alla mente quanto accaduto, ad esempio, alle ultime elezioni amministrative di Torino, dove la Appendino, staccata al primo turno da Fassino, ha stravinto al secondo turno grazie ai voti dell’elettorato di centrodestra. “La nostra proposta – spiega così il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone – intende anche prendere atto del cambiamento di cui è stato oggetto il sistema politico italiano e siciliano. Siamo passati dal bipolarimo al tripolarismo. E in questa condizione, troppo spesso si finisce per votare al secondo turno ‘contro’ qualcuno, piuttosto che a favore di qualcuno”.

E così, l’ipotesi ha preso forma. E attende solo l’ok degli altri partiti. Il Pd, in particolare, ha deciso di sciogliere il nodo stasera, in occasione di una assemblea che vedrà presente il segretario regionale Fausto Raciti, i segretari provinciali e i deputati regionali, appunto. Ma dal capogruppo dem Alice Anselmo, di certo non arriva uno stop alla proposta del centrodestra: “Per noi la cosa più importante – spiega – è il mantenimento del doppio voto di genere e il ritorno del voto di trascinamento. Sul resto, siamo pronti a discutere”.

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In realtà, sul “pacchetto” proposto da Forza Italia c’è ancora un margine, potenziale, di dissenso rispetto alle forze di maggioranza. Riguarda cioè la percentuale che dà diritto, alla coalizione vincente, di ottenere il premio di maggioranza. “La quota del 40 per cento che nell’attuale norma dà diritto al premio – spiega Falcone – è troppo alta. Noi chiediamo che questa scenda al 35 per cento”. In entrambi i casi, comunque, la norma danneggerà un Movimento come quello dei Cinquestelle che si presenta ovunque da solo, senza unirsi in coalizione con altri. Se la lista grillina, insomma, non riesciusse a raggiungere subito il 40 per cento dei voti, anche un eventuale sindaco eletto del Movimento si troverebbe senza una maggioranza in Consiglio per governare.

“Questi partiti – protesta ancora Cancelleri – hanno paura di estinguersi. E non fanno altro che pensare a come il Movimento possa essere danneggiato. Spero che alla fine trovino un po’ di ragionevolezza”. “Ma questa – assicura Falcone – non è una legge contro il Movimento cinque stelle. Serve solo a ridare equilibrio a un quadro politico profondamente cambiato negli ultimi anni”.

Il Pd intanto ha chiesto di accelerare: già il vicepresidente del gruppo parlamentare Giovanni Panepinto, nei giorni scorsi, ha chiesto che la norma venisse approvata prima della pausa estiva. Un auspicio ribadito da Alice Anselmo, che accenna alla necessità di avere “la più ampia condivisione possibile”. Ma i grillini alla “grande alleanza” per la legge elettorale non parteciperanno. “Facciano quello che vogliono – fa spallucce Matteo Mangiacavallo, uno dei deputati grillini in commissione Affari istituzionali – ogni volta che hanno cambiato qualcosa, la novità ha finito per ritorcersi contro loro stessi: basti vedere cosa sta succedendo per l’Italicum, nato per farci fuori, adesso è di nuovo da cambiare secondo le esigenze di chi è al governo. Ma del resto – conclude Mangiacavallo – se alle ultime amministrative fosse già stata in vigore la legge a cui tutti i partiti stanno lavorando, avremmo vinto ovunque lo stesso: da Porto Empedocle a Favara, passando per Alcamo”. “Eppure – conclude Giancarlo Cancelleri – mi fa pensare il fatto che, tra tante emergenze e tante difficoltà per i siciliani, i partiti abbiano in mente solo la legge elettorale. Pensano solo a come salvarsi, a come arginare la forza elettorale del nostro Movimento”.

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26 Luglio 2016, 06:00

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