08 Dicembre 2013, 14:13
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PALERMO – “La Sicilia sta per diventare come la Cina”. Esordisce così su un post pubblicato sulla sua pagina facebook Riccardo Nuti, deputato ed ex capogruppo alla Camera dei Deputati per il Movimento Cinque Stelle. Lo fa riferendosi ovviamente alle notizie relative alla recente legge sull’editoria della Regione siciliana che dovrebbe mettere un ‘bavaglio’ virtuale ai commenti dei lettori che non sono ‘schedati’.
“Non si potrà commentare un articolo – prosegue Nuti – se non identificato tramite documento. Il tutto ovviamente, democraticamente, grazie al Partito Democratico. D’altronde in una regione dove lo sviluppo e l’utilizzo di internet è fra i più bassi d’ Italia cosa serviva per incentivarne l’utilizzo? L’investimento nella banda larga? Ma no, la censura!”.
Nuti si schiera dunque contro la ‘schedatura’ tramite documento d’identità : “Se non sei schedato non potrai commentare gli articoli, magari denunciando che un politico ha detto falsità o che il giornalista ha scritto delle notizie errate o distorte. Qualcuno in buona fede- conclude l’ex candidato alla poltrona di sindaco a Palermo – potrà pensare che in realtà si cerca di evitare commenti ingiuriosi o simili, ma anche in questo caso nulla di tutto ciò, nessun intento in buona fede in quanto, se si commette un reato questo è già perseguibile. E, incredibile ma vero, tutto ciò vale solo se vuoi ricevere i fondi per l’ editoria. In pratica la Sicilia minaccia gli editori: vuoi i soldi? Allora devi censurare e schedare i cittadini. Ora l’ ultima parola sarà del Commissario dello Stato…se gliela faranno dire in libertà!”.
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08 Dicembre 2013, 14:13