16 Dicembre 2013, 11:23
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PALERMO – I sindacati giudicano positivamente l’emendamento salva- precari presentato dal governo nazionale. “Le deroghe introdotte con la norma all’interno della legge di stabilità sono un primo importante passo per consentire le proroghe per tutti i precari. Ma è chiaro che la vicenda non si esaurisce lì. Adesso ci vorrà coerenza della classe politica regionale, con il varo immediato della legge, e impegno degli enti locali, che dovranno materialmente realizzare le stabilizzazioni”, dice Michele Pagliaro, segretario generale della Cgil Sicilia”.
“Per fortuna il Governo Letta, malgrado alcuni ‘pasticcioni’, ha finalmente capito che l’emendamento richiesto dalla Uil Sicilia, dalla Cgil Sicilia e dal Governo regionale era necessario per prorogare i contratti e per avviare la stabilizzazione dei ventimila precari siciliani. Un risultato importante e non scontato, visto che fino alla fine c’è stato chi ha remato contro. Alla fine però siamo a riusciti a chiudere un capitolo penoso della mala-politica regionale”, sostiene Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia.
“Siamo soddisfatti che alla fine sia passata la linea da noi suggerita per tanto tempo”. Con queste parole, il segretario generale della Cisl Funzione pubblica Gigi Caracausi commenta la notizia della presentazione di un emendamento del governo che consentirà la proroga dei contratti dei precari siciliani. “Quella scelta dal governo – prosegue Caracausi – era, del resto, l’unica soluzione possibile. Viene concessa la possibilità di prorogare i contratti, ma a patto che la Regione porti avanti una vera politica di risanamento. Adesso – continua il leader siciliano della Cisl Fp – bisogna accelerare e compiere presto i passi successivi. Bisogna lavorare a un Piano di razionalizzazione e alla legge. Quindi, Regione e Comuni si rimbocchino le maniche, perché il fine ultimo di questo processo deve essere la stabilizzazione degli oltre ventimila precari. E noi saremo lì, a ‘tallonare’ sia l’esecutivo regionale che le amministrazioni locali. Queste ultime, anzi, dovranno essere obbligate a confrontarsi con i sindacati”.
Soddisfatto anche Maurizio Bernava, segretario generale della Cisl Sicilia: “Lo abbiamo urlato dal palco, e lo abbiamo ribadito al presidente Crocetta. Siamo contenti che la nostra proposta sia passata ma adesso deve cambiare tutto. Ora bisogna lavorare davvero a un piano che riduca sprechi e costi. La Regione e i Comuni, insomma, – incalza Bernava – devono entrare in un meccanismo virtuoso. Non saranno più tollerabili le furbate che sono state compiute dal 2010 in poi. E la Cisl sarà lì a vigilare su tutte le amministrazioni. Anzi – conclude il segretario generale regionale della Cisl – chiediamo che il governo della Regione obblighi gli enti locali al confronto con i sindacati. E ovviamente che acceleri nella predisposizione del piano di risparmi e della legge regionale che consentirà a tanti siciliani di non perdere il proprio posto di lavoro”.
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16 Dicembre 2013, 11:23