'L'emergenza Covid non è finita, abbiamo paura: ecco perché'

‘L’emergenza Covid non è finita, ci vuole un altro vaccino’

Parla il primario del pronto soccorso del 'Cervello'. E sulle terze dosi...
INTERVISTA ALLA DOTTORESSA MANISCALCHI
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2 min di lettura

L’emergenza Covid è finita? Contagi e ricoveri in Sicilia sono altalenanti. Ne parliamo con chi combatte ogni giorno sul campo.

Dottoressa Tiziana Maniscalchi, primario del pronto soccorso Covid dell’ospedale ‘Cervello’, a che punto è la notte?
“Abbiamo ancora tanti accessi, meno presenze perché riusciamo a ricoverare i pazienti nei reparti”.

Come sono classificati secondo stato vaccinale?
“Non vaccinati, che sono sempre i più gravi, pazienti con una o due dosi e pochi pazienti con tre dosi. I trapiantati e immunodepressi, purtroppo, fanno storia a sé”.

I contagiati con tre dosi come vanno?
“Benissimo. Ne vediamo qualcuno che ha delle comorbilità, generalmente paucisintomatico. Il 95 per cento, dopo terapia e osservazione, lo rimandiamo a casa e non viene ricoverato”.

Cosa abbiamo imparato?
“Che il Covid ti attacca dove sei debole. Se sei un bronchitico cronico avrai la bronchite. Sei hai problemi gastrointestinali, il virus li accentuerà. E’ la sua caratteristica: colpisce la fragilità”.

E allora?
“Allora dobbiamo sbrigarci con i vaccini”.

Con quali vaccini?
“Con il vaccino universale. Abbiamo visto, con le seconde dosi, che la copertura della malattia sintomatica, dopo cinque mesi, è del cinquanta per cento, anche se la copertura dalla malattia grave resta buona”.

Voi sanitari avete ricevuto la terza dose già qualche mese fa. Preoccupati?
“Un po’ sì, un po’ di paura c’è, anche se, finora, stiamo tutti discretamente bene. Qualcuno si è contagiato, ma non ci sono stati ricoveri nel personale sanitario protetto con la terza dose”.

Paura perché?
“Perché l’immunità della terza dose è, di fatto, un punto interrogativo. Non sappiamo quanto durerà e come proteggerà. Ecco perché sarebbe necessario accelerare”.

D’accordo con il vaccino ai bambini sotto i cinque anni?
“In linea generale sì, ma sarebbe opportuno vaccinarli con un prodotto aggiornato, non costruito su un tipo di virus che non c’è più”.

Ne siamo fuori?
“No, il virus continua a circolare in abbondanza. Omicron ha una capacità di contagio mai vista”.

Lei toglierebbe lo stato d’emergenza?
“No. Io andrei avanti con gradualità e cautela, vedendo, di volta in volta, lo stato delle cose. Abbiamo già sottovalutato il Covid e non possiamo ripetere lo stesso errore che ci è costato moltissimo”.


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