28 Gennaio 2017, 18:31
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PALERMO – “Dopo quattro anni di mirabolanti evoluzioni – che hanno lasciato macerie, incompiute e poco altro – il governatore Crocetta, fiutato l’approssimarsi delle elezioni, si ricorda di quei siciliani che la sua ‘rivoluzione’ ha lasciato per strada: formatori, operatori degli sportelli multifunzionali, ex Province, ufficio stampa della Regione, per non dire di tanti tanti altri…”
Lo dichiara il deputato regionale Totò Lentini commentando i provvedimenti annunciati dal governo regionale. “Nel lanciare la sua improbabile ricandidatura, Crocetta ha dismesso i panni del distruttore di ‘manciugghie’, pronto a colpire nel mucchio senza distinguere fra chi può aver commesso abusi e chi, come i lavoratori, non ha certo nessuna colpa, per vestire quelli di un novello Achille Lauro: le elezioni si avvicinano e viene promessa la prima scarpa… Ennesimo, e speriamo ultimo, capitolo – incalza il deputato palermitano – di una farsa sempre più surreale di quattro anni in cui l’espressione ‘nelle more’ è stata l’unica costante. Con il più basso tasso di consenso fra i presidenti di Regioni italiani, una maggioranza che si sfalda ogni di più e l’ostilità del suo stesso partito, il camaleontico Crocetta cerca il più improbabile dei rilanci promettendo di rimediare ai disastri di un’intera legislatura, pensando di poter sfuggire alle proprie responsabilità ed ad un’inevitabile e mesta uscita di scena. Inutile dire – conclude Lentini – che i siciliani non abboccheranno all’amo: si approvi subito una legge di stabilità senza spazio per operazioni pre-elettorali e, visto anche il mutato contesto politico nazionale, si vada subito al voto senza più traccheggi”.
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28 Gennaio 2017, 18:31