Lentini, il film dell'orrore: va a bere birra dopo aver ripulito il sangue - Live Sicilia

Lentini, il film dell’orrore: va a bere birra dopo aver ripulito il sangue

Per la procura non ci sono dubbi: Naima è stata uccisa dal marito Massimo Cannone
FEMMINICIDIO
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Massimo Cannone è andato a prendere una birra dopo aver ripulito la stanza del sangue della moglie Naima Zahir sgozzata, aver coperto il suo cadavere con la vestaglia e aver telefonato al fratello che ha chiamato il 112. Solo dopo è tornato a casa dove ha trovato i soccorsi. Non hanno mai convinto i racconti del 45enne lentinese che ieri sera è stato fermato dalla Squadra Mobile e dalla polizia di Lentini con l’accusa di femminicidio. Il mirino dell’inchiesta, coordinata dal pm Gaetano Bono e dalla procuratrice di Siracusa Sabrina Gambino, si è subito orientata nei confronti del marito della donna di origini marocchine che stava già progettando di darsi alla fuga. Ed è per questo che è stato immediatamente emesso il decreto di fermo nei confronti del tappezziere. Ieri pomeriggio è stata anche eseguita l’autopsia sul corpo della vittima da parte del medico legale catanese Giuseppe Ragazzi. Già la sera del 12 marzo, dalle prime ispezioni cadaveriche, era emersa la brutalità e l’efferatezza del delitto. Naima è stata uccisa con due fendenti mortali alla gola. Il movente? Resta non preciso. La Procura scrive: “Dalla primissima ricostruzione dei fatti, sia per le modalità dell’azione, che per le evidenze assunte, è emerso trattarsi, necessariamente, di un fatto intra-familiare”.

Ma riavvolgiamo il nastro. E torniamo a sabato sera in via Ronchi a Lentini. Intorno alle 20.15 è arrivata una segnalazione al Commissariato di Lentini. Il cognato di Naima ha spiegato che a casa del fratello c’era il corpo senza vita della donna. I poliziotti e gli operatori del 118 hanno trovato la donna adagiata sul letto, ormai morta, con delle profonde ferite d’arma da taglia. La scena del crimine è stata “inquinata” dal marito. Cannone è stato per ore sentito dagli inquirenti. Ha raccontato che “avrebbe prima di ogni cosa, dato una ripulita alle tracce ematiche conseguenti ai colpi che la moglie si sarebbe auto-inferta”. Lo ha anche raccontato ai giornalisti in diretta tv. Per gli inquirenti il racconto è apparso immediatamente anomalo e non veritiero. Ancor più starno il comportamento tenuto dopo il rinvenimento del cadavere. L’uomo è andato a prendersi una birra invece di chiamare aiuto. La sceneggiatura portata ai magistrati sarebbe confutata da quanto emerso dalle indagini. Ieri sera Cannone prima di essere trasferito al carcere di Siracusa è stato nuovamente interrogato. A lungo.

(fonte foto Rai Due)


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