Leonforte, nuova condanna per il commerciante Ettore Forno

Leonforte, nuova condanna per il commerciante Ettore Forno

Pregiudicato, è attualmente in carcere per usura

LEONFORTE (ENNA) – La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso della difesa. Passa in giudicato la condanna a 6 mesi, per cessione fraudolenta di beni, inflitta a Ettore Forno. Leonfortese 58enne pregiudicato, Forno è attualmente in carcere per usura e sotto processo, con la stessa ipotesi di reato. Forno, commerciante, a Leonforte gestiva un negozio di telefonini.

È accusato di un’ipotesi di usura ai danni della stessa vittima per cui è in carcere, ma in relazione ad altri periodi. E alla sbarra per l’inchiesta Full Control, condotta dalla Guardia di Finanza di Enna. La notizia del giorno però è la condanna confermata dalla Suprema Corte per “cessione fraudolenta” di quote societarie.

È un’accusa che promana, in qualche modo, dallo stesso processo per usura. Le quote in questione riguardano un’azienda operante nel settore del commercio di automobili di cui era proprietario al 48 per cento e amministratore. Secondo l’accusa, per sottrarsi ai pignoramenti degli eredi della vittima di usura (del caso per cui è stato condannato), in sostanza, avrebbe ceduto fittiziamente le sue quote a una terza persona. La cessione risale al 25 febbraio 2022.

L’usura e il carcere

La condanna riguarda un caso di usura ai danni di un commerciante d’auto di Leonforte, che nel 2010 si tolse la vita. Tra le sanzioni accessorie del processo c’era anche il pagamento di un risarcimento ai familiari del commerciante.

Secondo l’accusa per cui si è pronunciata ora la Cassazione, avrebbe “compiuto atti fraudolenti”, “al fine di sottrarsi all’adempimento dell’atto di pignoramento di quote di partecipazione sociale notificatogli”, per l’appunto, dai familiari della vittima. Le parti civili sono assistite dagli avvocati Pierfrancesco Buttafuoco e Nunzio Buscemi.

Il ricorso al Tribunale di Sorveglianza

Contattato telefonicamente, il legale di Forno, l’avvocato Massimo Di Stefano, non ha voluto rilasciare dichiarazioni né alcun commento alle sentenze della Cassazione.  Fonti vicine alla difesa, ad ogni modo, fanno sapere che è stato adito il Tribunale di Sorveglianza di Torino per chiedere di consentire a Forno di scontare la pena con una misura alternativa.

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