25 Ottobre 2009, 18:27
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PALERMO
Sirigu 6,5. La sua prova è macchiata da una corta respinta sui piedi di Di Natale che per poco non mette il capocannoniere della serie A nelle condizioni migliori per passare in vantaggio. Deve ringraziare Migliaccio. Poi si riscatta con un paio di buone respinte su altrettanti tiri dalla distanza di Sanchez e per un miracoloso intervento su Floro Flores nel finale.
Goian 6. Rimpiazzare un fenomeno come Kjaer è sempre difficile. Il rumeno non spicca per dinamismo ma riesce a sopperire alla sua lentezza con il grande senso della posizione che gli permette di arginare le folate offensive bianconere.
Bovo 7. L’eroe del giorno. Segna il gol vittoria con una bordata dal limite dell’area che non lascia scampo ad Handanovic. Per il resto è autore di una buona gara in fase di contenimento nonostante la dipartita di Balzaretti scompagini i piani tattici rosanero.
Migliaccio 6,5. Il suo gol lo mette a segno al 34’ quando è autore di un recupero prodigioso su Di Natale che stava già pensando a come festeggiare il vantaggio. Per il resto firma l’ennesima prestazione coraggiosa in un ruolo, è bene ricordarlo, che non è il suo.
Cassani 6. Festeggia la centunesima partita in maglia rosa con una prova contraddistinta dal grande spirito di sacrificio. L’uscita di Balzaretti a pochi minuti dal fischio d’inizio condiziona la gara di tutta la difesa di Zenga e anche il buon Mattia deve limitare le sue incursioni offensive.
Bresciano 6. Zenga gli chiede gli straordinari alternandolo un po’ nella posizione di trequartista e un po’ sulla linea mediana a sinistra. L’australiano fa quello che può ma davanti a sé bisogna ricordare che ha due motori di grossa cilindrata come Inler e Asamoah.
Simplicio 6. Davanti alla difesa cerca di impostare l’azione offensiva palermitana alternando buoni cambi di gioco ai soliti e incomprensibili lanci lunghi per Miccoli e Cavani. Cresce nella seconda parte della ripresa.
Pastore 5. Indisponente per gran parte della prima frazione di gara, il giovane talento argentino esagera con le iniziative personali, non punge e finisce con il suscitare mugugni del popolo del Barbera. Al 12’ della ripresa lascia il posto a Budan.
Budan 6. Gioca mezzora ma il suo ingresso in campo è determinante per cambiare il volto alla gara. Poco dopo il suo ingresso Miccoli gli mette sulla testa una palla da spingere in rete che lui manda alle stelle facendo infuriare il pubblico del Barbera. Da centroboa ha il merito di far salire la squadra quando nella ripresa l’Udinese sembrava padrona del centrocampo.
Balzaretti sv. Sfortunatissimo. Si fa male al secondo minuto e deve lasciare il posto a Blasi.
Blasi 5. L’ex napoletano sarà anche arrugginito dai tanti incontri passati a guardare i compagni dalla partita ma quando gli si dà l’occasione di mettere in difficoltà Zenga nelle sue scelte gioca male il suo jolly. Non entra mai in partita e spesso perde palloni preziosi nella zona nevralgica del rettangolo verde.
Cavani 5,5. Corre, pressa, si smarca e… spreca occasioni da gol come al solito. L’uruguagio merita un dieci per l’impegno e il dinamismo, un cinque per l’affidabilità in zona gol. Lascia il posto a pochi minuti dal termine a Succi.
Succi sv. Pochi minuti senza incidere sulla partita.
Miccoli 6. De Marco gli nega la gioia del gol al 18’ per una giusta segnalazione di off-side. Si segnala per una punizione magistrale nella ripresa che Handanovic devia in angolo e per un buon sinistro che chiama Handanovic a un grande intervento nel finale.
Zenga 7. Per vincere le prova tutte e alla fine ha ragione. L’Uomo ragno sembra avere imboccato la strada giusta e la fortuna gli è anche amica. Porta il Palermo alla terza vittoria e al quinto risultato utile di fila. Se non è un mago poco ci manca.
UDINESE.
Handanovic 6,5. Un paio di grandi interventi utili a far lievitare il suo voto di mezzo punto. Prodigioso su Miccoli in due occasioni, non può fare nulla sul siluro di Bovo che vale la vittoria rosanero.
Basta 6. Che è la sua giornata fortunata si capisce al 2’ minuto quando Balzaretti deve dare forfait. Miccoli resta orfano del suo compagno di fascia e Basta non va mai in affanno contro Bresciano e Psstore che agiscono dalle sue parti.
Zapata 6. Solido e fisico come nella sua tradizione. Non ha piedi di velluto ma è concreto come pochi.
Coda 6. Come Zapata non va mai in sofferenza sulle rare incursioni per vie centrali dei rosanero.
Pasquale 6. Fa il suo compitino a sinistra cercando di spingere insieme a Pepe sulla sua fascia di competenza. Meglio in fase di interdizione che di costruzione.
Sanchez 6,5. Si becca un’ammonizione ingiusta quando manda a sedere in area rosanero Migliaccio e stramazza al suolo drammatizzando un po’ troppo il tocco subito alla caviglia. Per il resto è una spina nel fianco della difesa palermitana mettendo sempre in difficoltà a destra.
Inler 6. Una diga in mezzo al campo. Copre il suo territorio con buoni risultati a tutte le quote, e quando può dà anche il via all’azione bianconera.
D’Agostino 6. Fa girare la palla alla sua maniera, non mette quasi mai davanti al portiere le punte friulane. Ma è ordinato e di qualità come pochi in Italia.
Pepe 5,5. Grande corsa e grande dribbling messi poco al servizio della squadra. Marino dovrebbe spiegargli che il calcio non è uno sport individuale. Al 30’ st lascia il posto a Floro Flores.
Floro Flores sv.. Pericolossissimo quando al 38’ devia di testa un corner chiamando al miracolo Sirigu.
Asamoah 6. Una partita di grande quantità. Con Inler si trova a meraviglia e quando può va anche al tiro dalla distanza senza mai spararla in curva.
Di Natale 6. E’ l’anima dell’Udinese. I suoi controlli di palla sui lanci di cinquanta metri dei compagni valgono da soli il prezzo del biglietto. Se facesse anche gol sarebbe il massimo. Lui ci prova fino all’ultimo quando il montante gli nega il gol del pari che sarebbe stata una fotocopia a quello messo a segno da Bovo.
Sammarco sv. Pochi minuti senza incidere sulla gara.
Corradi sv. Entra a tempo scaduto e può fare poco per risollevare le sorti dei suoi.
Marino 6. La sua squadra non rinuncia mai a giocare a calcio. Il suo 4-4-3 camuffato da 4-4-2 imbriglia la squadra di Zenga. I suoi capitolano solo con l’eurogol di Bovo su cui c’è poco da recriminare.
De Marco 5. Una direzione di gara condizionata da un paio di sviste grossolane. Non concede un rigore all’Udinese per fallo di Migliaccio su Sanchez e ferma per un inesistente fuori gioco Miccoli lanciato a rete.
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