L'Ersu paga 5mila borse di studio | Gli studenti: ancora troppi esclusi - Live Sicilia

L’Ersu paga 5mila borse di studio | Gli studenti: ancora troppi esclusi

Dopo i giorni di protesta degli univesitari, l'erogazione dei benefici arriva in anticipo rispetto agli altri anni. Per l'assessore Roberto Lagalla: "E' un pirmo passo"

PALERMO – Le borse di studio ci sono ma sono comunque poche. L’Ersu di Palermo, l’ente regionale che eroga i benefici economici e offre posti letto e pasti nelle Università di mezza Isola ha erogato 10,4 milioni per il pagamento della prima rata (il 50 per cento) delle borse di studio di 5208 studenti. Il pagamento arriva in anticipo, rispetto alla prassi dell’ente, dopo che nelle scorse settimane ha preso piede la protesta degli studenti contro il governo regionale. Per l’assessore Roberto Lagalla: “È un primo passo per dare una risposta immediata”. Ma ai manifestanti non basta: “L’erogazione di 5.208 borse di studio purtroppo non rappresenta una vittoria, i richiedenti quest’anno sono più di 11mila, i tagliati fuori ad oggi sono troppi”.

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Le borse di studio iniziano a essere pagate grazie alle risorse finanziarie che l’Ersu ha già incassato dalla Regione e dal Miur. Già adesso l’Ersu sta rimborsando a tutti gli studenti idonei al beneficio economico la tassa regionale che si versa in occasione dell’iscrizione agli atenei siciliani:140 euro. Per ottenere un maggiore contributo del valore della borsa di studio, gli studenti, dovranno aspettare, forse invano. “Il numero degli assegnatari – spiegano dall’Ersu – verrà aumentato sulla base di nuove risorse che dovessero essere assegnate all’ente e, quindi, il confronto con gli anni precedenti sarà omogeneo soltanto al termine delle operazioni di pagamento che potrà essere incrementato nei prossimi giorni”. Insomma, di maggiori risorse non c’è certezza. I benefici economici, comprendendo i servizi che l’Ersu eroga come la mensa e gli allogi, possono variare da un minimo di 2300 euro circa a un massimo di 6400 euro circa in base alla provenienza e alla condizione economica dello studente.

Al centro delle proteste degli universitari dei giorni passati, c’è principalmente però lo status di “idoneo” e cioè di studente che ha diritto alla borsa di studio ma che per mancanza di risorse non ne godrà. Poi però gli studenti hanno chiesto una maggiore qualità dei servizi: l’aumento dei buoni pasto, la ristrutturazione delle residenze e una migliore gestione dei servizi di pulizia e sicurezza nei pensionati.

Sul tema delle borse di studio è intervenuto l’assessore regionale all’Istruzione e Formazione, Roberto Lagalla. “Nei suoi due anni di mandato – ha detto -, il governo Musumeci, come già dichiarato, ha elevato il livello di copertura dei benefici per il diritto allo studio universitario a oltre il 70% del fabbisogno, con una crescita di circa il 20% rispetto agli anni precedenti. Nonostante questo comprendo le esigenze dei manifestanti che sollecitano un sempre maggiore impegno della politica a sostegno degli studenti più svantaggiati. L’erogazione anticipata del primo acconto delle borse di studio è certamente un primo passo per dare risposta immediata ai tanti giovani in attesa del contributo e ai quali, durante i nostri recenti incontri e a seguito delle contestazioni delle ultime settimane, ho garantito il massimo impegno da parte del governo regionale, anche sollecitando il Miur per un possibile incremento delle somme annualmente destinate al diritto allo studio che, grazie alla premialità riconosciute alla Regione Siciliana, vedono già oggi la Sicilia tra le prime quattro regioni italiane”.

Secondo Lagalla è anche una questione di governance: “E’ intanto necessario velocizzare le procedure per la nomina e l’insediamento del nuovo Presidente dell’Ersu, per ridare stabilità all’ente”. Ma nel frattempo si continua a lavorare con i commissari straordianari degli enti per il diritto allo studi.  “In queste ore – spiega l’assessore all’Istruzione – stiamo inoltre verificando insieme all’Ersu, eventuali modalità di variazione applicativa delle linee-guida al fine di incrementare la disponibilità di posti letto, dato il numero di richieste straordinariamente elevato. In seguito, sarà opportuno riuscire a individuare altri immobili, di proprietà di Comuni e Province, da potere utilizzare come spazi abitativi, anche alla luce di possibili risorse regionali che saranno rese disponibili nel 2020 e che potranno essere destinate all’edilizia residenziale universitaria”.

La liquidazione delle borse di studio viene commentata anche dal commissario straordinario Ersu di Palermo, Giuseppe Amodei: “Abbiamo fatto tutto il possibile per anticipare i tempi rispetto al termine di dicembre 2019 – ha detto – per andare incontro alle esigenze manifestate dagli studenti e auspichiamo di potere ulteriormente procedere allo scorrimento delle graduatorie sulla base di ulteriori disponibilità finanziarie che dovessero pervenire.”

Ma i risultati non soddisfano il Comitato spontaneo di mobilitazione studentesca “Idonei allo studio” che non ha concluso il suo sit in sotto il pensionato “Santi Romano”, la sede dell’Ersu nella Cittadella universitaria di Palermo. “L’ente per il diritto allo studio – commenta Adriana Gaia Fascella, componente del comitato – lo scorso ottobre è arrivato a pagare 6385 borse di studio su 9175 richieste. Se l’ente arrivasse a una copertura simile lascerebbe comunque fuori una gran parte degli 11mila studenti che hanno fatto richiesta quest’anno. I tagliati fuori ad oggi– ha aggiunto –  sono troppi. L’anno accademico è iniziato a ottobre, siamo ancora troppi gli studenti che non hanno potuto nemmeno acquistare i libri. Abbiamo dormito tante notti in tenda e tante ne dormiremo, non per avere contentini ma per fare in modo che nessuno venga escluso. I 140 euro -ha poi affermato – della tassa regionale sono sempre stati erogati agli idonei dunque non è una vittoria di nessuno. C’è ancora tanto tanto lavoro da fare, di certo -ha concluso – non ci arrenderemo fino a quando a tutti gli studenti non verrà garantito il diritto allo studio”.

 

 


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