16 Febbraio 2016, 06:02
1 min di lettura
PALERMO – Nessun contrasto né con i pazienti, né con la gente del quartiere e neppure fra il personale. Qualora non si sia trattato di una bravata, resta da capire chi e perché può avere deciso di piazzare un grosso petardo all’ingresso della guardia medica di Partanna Mondello.
Un petardo potente a tal punto da scardinare la vecchia persiana in legno, mandare in frantumi il vetro e mettere paura alla dottoressa di turno sabato sera. Di certo c’è che qualcuno ha acceso il petardo e lo ha lasciato cadere attraverso le tapparelle. Poliziotti, vigili del fuoco e vigili urbani hanno chiuso via Lorenzo Iandolino per precauzione nelle ore successive all’esplosione.
Ora gli investigatori della Squadra mobile, gli stessi che hanno parlato di petardi escludendo che sia stato utilizzato un ordigno rudimentale, sono alla ricerca di testimoni e di eventuali immagini per dare un volto all’autore del gesto. I poliziotti hanno raccolto la testimonianza di Antonio Candela, il manager dell’Asp 6 da cui dipende la guardia medica di Partanna Mondello, punto di riferimento per una grossa fetta di cittadini.
Il lavoro degli investigatori serve anche a escludere che ci sia un collegamento con alcuni precedenti episodi. A fine dicembre un colpo di pistola fu sparato contro la guardiola del portiere negli uffici in via Giorgio Arcoleo. Nei mesi scorsi erano stati danneggiati i distributori di bevande all’ospedale Ingrassia e in quello di Partinico. Possibile reazione, quest’ultima, alla scelta di Candela di togliere le macchinette abusive e bandire una gara d’appalto per il servizio. Sempre all’Ingrassia erano stati manomessi gli ascensori e allagato il pronto soccorso.
Pubblicato il
16 Febbraio 2016, 06:02