25 Dicembre 2017, 18:37
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CATANIA – L’Etna osservata da occhi particolari. Procede con successo alla Biblioteca Sormani di Milano, fino al 5 Gennaio, la mostra “Scritture di luce: La Sicilia di ieri e di oggi nella visione fotografica di Capuana, Verga e Argentiero”. Foto, lastre originali, oggetti, volumi e lettere saranno esposte accanto alle immagini contemporanee realizzate dall’artista lombardo, profondamente legato alla Sicilia. Forse tanto quanto Giovanni Verga e Luigi Capuana lo furono alla grande Milano degli anni 1870, capoluogo culturale del giovane Stato italiano.
Raccontavano ad inchiostro fasti e miserie umane, dal mondo contadino a quello borghese; e la fotografia, arte figlia dell’ ‘800, interveniva a fissare e ricordare quel che prima era passato dalla vista e dall’esperienza. Nei giorni scorsi un articolo della giornalista e saggista Emanuela Zocchi, pubblicato sul blog “ilvulcanico.it”, ha suscitato entusiasmo e curiosità verso la mostra, che adesso si vuol portare in Sicilia: ad un’immancabile tappa catanese sta già pensando anche Gaetano Perricone, giornalista e curatore del blog, che ci ha subito messi in contatto con l’autrice: “Conoscevo poco l’attività fotografica dei due grandi veristi. Capuana ritraeva le campagne di Mineo e i vari tipi umani locali, come anche i pescatori e il porto di Catania”, ci ha raccontato la Zocchi (autrice di “Sicilia segreta”, un autentico viaggio scritto tra secoli e autori) , “mentre Verga appare più legato alla dimensione familiare”.
Immagini che, insieme ai testi, compongono a mosaico il rapporto degli scrittori con la propria terra, dominata da un’Etna non sempre rassicurante: “Penso alla novella ‘Rosso Malpelo’, al paesaggio della sciara: la sofferenza è evidente, ma anche in Capuana si percepisce un sentimento contrastato”, ci ha fatto notare Argentiero, che nella mostra ha appunto il compito non facile di far da tramite col presente. “Ho visitato la Sicilia col desiderio di mettere insieme sguardi e luoghi di tempi diversi”, ammette. Non manca al fotografo milanese uno sguardo a suo modo verista, anche negli scatti all’infrarosso. “I documenti, poi, gettano molta luce sul periodo storico: c’è anche della corrispondenza con Emile Zola, che significa evidente vicinanza tra Verismo e Naturalismo”.
Dati conosciuti e studiati, ma gli scritti originali conservano una forza impagabile e nutrono ogni ricerca. Che rapporto ha con la Sicilia il contemporaneo “scrittore con la luce”? “Sono da sempre toccato dal suo gioco di contrasti. L’asperità dell’Etna accanto alla fluidità del mare, per esempio; trovo estremamente poetico il silenzio dei borghi abbandonati, accanto alle città. Nel palermitano ho conosciuto tradizioni popolari che spesso, nel resto d’Italia, vanno a scomparire. Mi piacerebbe realizzare un libro sulla visione intima di questi luoghi”.
E’ dunque in corso il lavoro necessario a condurre la mostra in terra sicula: come al Nord, sarà certamente prezioso l’appoggio di istituzioni universitarie, amministrazioni, fondazioni culturali. Nell’idea che queste pagine, scritte a penna o tramite obiettivi antichi e moderni, siano atti di cultura e forme d’identità capaci di attraversare qualunque epoca per meglio comprendersi fin nel presente. (Foto: ilvulcanico.it)
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25 Dicembre 2017, 18:37