Letta a Messina: "Regionali dipendono da queste elezioni" - Live Sicilia

Letta a Messina: “Regionali dipendono da queste elezioni” VIDEO

Il segretario nazionale del Pd a sostegno del candidato a sindaco del centrosinistra
AMMINISTRATIVE
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“Messina comincia il suo cammino verso il futuro. Siamo trasportati dalla voglia di cambiare. Siamo qui insieme con una coalizione che porterà De Domenico a fare il sindac,o ma che farà anche le Primarie e insieme decideremo chi sarà il Presidente della Regione Siciliana. Vai dunque tranquillo e con determinazione Franco, e anche tu Valentina, vicesindaco”. Così si sbilancia convinto il segretario nazionale del Partito Democratico, Enrico Letta, in visita nella città dello Stretto nella popolata Piazza Casa Pia.

“Queste elezioni si giocano con delle tematiche complesse. Io vengo da Pisa. I problemi sono quelli di chi si sveglia al mattino all’alba e deve portare a casa uno stipendio che consiste in pochi soldi. Il nostro Paese è fatto da un lavoro che non c’è. L’anno scorso pensavo di aver lasciato la politica e invece sono tornato. I ragazzi italiani che svolgevano colloqui con me sono straordinari, di gran lunga superiori ad altre nazionalità. Chiedono di tornare in Italia ma anche dei motivi validi per tornarci. Vogliamo vincere con un programma chiaro. Basta con i tirocini e stage gratuiti. Questi devono essere ben pagati. Tra i 20 e i 30 anni vivono ancora a casa dei genitori. Quelli tedeschi e francesi escono di casa mediamente a 24 anni”.

“Alternative per i giovani”

“Un Paese di successo necessita di ragazzi che abbiano l’alternativa di non solo formarsi fuori ma anche lavorae da subito. Con gli elettori con i capelli grigi io ci parlo e le loro preoccupazioni sono per i figli. Il Municipio di Messina deve essere un posto che ispiri lavoro attraverso i commercianti, le piccole imprese, i sindacati”. “Noi abbiamo una maggioranza unica e irripetibile. Noi non dobbiamo svegliarci con una forza leghista al Governo. C’è bisogno di fare di tutto perché le risorse del Pnrr arrivino con i progetti. La regola è che noi italiani non abbiamo una storia di successo. I Paesi del Nord Europa ci osservano. Creiamo un ambiente politico per usare bene i fondi”.

L’intervento di Navarra

Il benvenuto è stato affidato al deputato nazionale, Pietro Navarra. “A determinare la campagna elettorale sarà il progetto elettorale – commenta il parlamentare -. Libertà e sicurezza dall’odio e dalla pura. Libertà dall’imbroglio e dagli insulti dai fantasmagorici finanziameni. Facciamo emergere il meglio da tutti i candidati. Liste forti e di rilancio. Per vincere le elezioni dobbiamo avere un buon candidato. E noi ce l’abbiamo per le prospettive di sviluppo mentre gli altri due principali. Croce sembra dettato dall’alto e da Palermo. Mentre De Luca l’ex sindaco in fuga ha lasciato l’idea del Palazzo comunale per prendere un piatto più ricco. Turismo l’orgoglio e votiamo in maniera giusta il Centrosinistra. Sollecitiamo il voto disgiunto che è quello che ci ha fatto vincere in passato. Sosteniamo De Domenico e vinciamo me elezioni a Messina”.

Il segretario regionale Anthony Barbagallo dice: “Rischio di guadagnare la residenza a Messina. Ma mia testimonianza è quella del compagno di banco all’Ars. Lui ha una straordinaria competenza ed esperienza. La coalizione progressista può risollevare dalla crisi grazie a De Domenico. La questione simboli è il risultato di una scommessa vera Intorno ad una classe dirigente consapevole. Questa Coalizione è l’unica che difende il reddito di cittadinanza, lo snodo ferroviario, la mobilità sostenibile. L’impegno che conta è quello delle prossime settimane. Si scrive la consapevolezza che questa terra può voltare pagina. Una nuova grande storia d’amore attorno a Franco De Domenico”.

Franco De Domenico si affida al suo numero fortunato, alle liste che lo appoggiano, al numero dei figli che ha avuto. “Messina deve diventare attrattiva partendo dalla comparsa di servizi, investimenti e tecnologie – tuona il candidato a sindaco -. Non deve essere territorio di transito. Allestiamo asili nido, portiamo agricoltura di qualità, attività portuali, infrastrutture. Non vogliamo città monche bensì metropolitane dove si scopra e scorra l’orgoglio di città metropolitana con presupposti vincenti senza buttare il denaro pubblico remando nella stessa direzione. Per il referendum Monte – Mare c’è da sottolineare che noi non vogliamo la divisione di una città ma sta succedendo perché i casali si sono sentiti abbandonati e noi cercheremo di annientare questo disagio sociale con delle assunzioni fattibili. Ci faremo aiutare da Roma anche per il Piano sit Riequilibrio che garantisca queste assunzioni”.


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