Lettera aperta a Pitruzzella | sulle truffe telefoniche di Vodafone

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09 Dicembre 2016, 19:04

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Caro professore,

Sono un piccolo imprenditore palermitano che da quasi vent’anni cerca di sbarcare il lunario a Palermo. Non sto qui a ripetere le condizioni generali di difficoltà in cui ci troviamo a lavorare. Voglio solo mostrarle i paradossi di una vicenda piccola ma, a mio avviso, estremamente significativa.

Da imprenditore palermitano ho temuto più volte di rimanere vittima dell’aggressione malavitosa, quella che va dalla rapina all’estorsione. Ma, grazie a Dio, sono finora rimasto indenne. In compenso vengo quotidianamente taglieggiato dalle truffe telefoniche, in particolare da una dispensata a piene mani dal colosso internazionale Vodafone. Ho provato in tutti i modi ad evitare trappole e tranelli; ho sperato in tutti i modi che gli organi addetti alla sicurezza facessero finalmente sentire la loro presenza; ho creduto, stupidamente, che potesse intervenire anche la magistratura visto che la truffa è ancora un reato in questo sedicente stato di diritto. Ma niente, non è successo un bel niente. Non mi resta dunque che contare su una sua iniziativa: lei è presidente dell’Antitrust, agenzia alla quale è demandata anche la tutela del consumatore, e ha tutti gli strumenti necessari per verificare di quali silenzi e di quali complicità si avvale la spavalda azione di Vodafone e di tutte le diavolerie dietro le quali, mi consenta, si nasconde un business a dir poco milionario.

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Le dico in due parole di che si tratta. Malauguratamente ho stipulato due anni fa un contratto con Vodafone per usufruire di un apparecchietto che mi consentisse di avere internet sempre a portata di mano. Per contratto la compagnia telefonica ha preteso, legittimamente fin qui, di avere accesso direttamente alla mia carta di credito. Ma il giochino perverso è cominciato dopo, quando, a mia insaputa – ripeto: a mia insaputa – Vodafone è diventato il complice di una truffa ai miei danni perpetrata da uno sconosciuto sito denominato “Go Content” che teoricamente mi avrebbe venduto suoni, musiche e altre bellurie di questo tipo. Ovviamente non esiste e non può esistere nessun contratto tra me e “Go Content”. Come non esiste una fattura spedita da questi truffaldi alla mia società. Esiste solo una rapina, prolungata nel tempo, con la quale mi sono stati sottratti, per due anni e ogni tre mesi, 44,99 euro. Una bazzecola, dirà forse lei. Invece no: provi a moltiplicare la cifra per migliaia e migliaia di abbonati Vodafone; provi a contabilizzare la portata dell’evasione fiscale, visto che non ho mai visto né una fattura né uno scontrino fiscale. E soprattutto provi a dare un giudizio sul colosso Vodafone che, inspiegabilmente si presta a fare da esattore di un “pizzo” di nuovo conio. Non più mafioso, ma tecnologico.

Grazie, presidente Pitruzzella.

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09 Dicembre 2016, 19:04

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