10 Dicembre 2012, 21:57
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PALERMO – Bruxelles gela Crocetta. E con una lettera inviata oggi all’ambasciatore italiano nell’Ue Ferdinando Nelli Feroci, oltre che al dirigente generale del dipartimento Programmazione Felice Bonanno, ammonisce la Regione: “Finché non sistemerete i problemi riguardanti la programmazione, Bruxelles non erogherà un euro del Fesr”. Questo, in sintesi, il senso della lettera. Ed è davvero una doccia gelata, dopo le buone notizie arrivate qualche giorno fa direttamente dal governatore che aveva parlato dello sblocco di oltre un miliardo e mezzo di euro.
E invece, i passaggi della lettera firmata dal Dirigente generale della Politica Regionale e Urbana di Bruxelles, Walter Deffaa, sono molto chiari. Il dirigente innanzitutto fa riferimento a “domande di pagamento intermedio” inviata “dalle Autorità italiane” il 2 novembre 2012, il 21 dicembre 2011 e il 28 ottobre 2011.
Deffaa fa riferimento anche a due precedenti lettere inviate dallo stesso dirigente (del 6 gennaio e del 9 luglio scorso), con le quali “le autorità nazionali sono state invitate a presentare le proprie osservazioni sullo stato di attuazione delle misure correttive richieste e sono state informate che in assenza di risposte soddisfacenti la Commissione avrebbe iniziato una procedura di sospensione dei pagamenti”.
Ma il 2 novembre, ecco una nuova domanda di pagamento avanzata dalla Regione. Ma questa volta, l’Europa è stata più netta: “Il termine per ogni futuro pagamento nell’ambito del programma in oggetto è interrotto fino alla risoluzione delle problematiche riscontrate nei sistemi di gestione e controllo”. In particolare, da fonti interne trapela che il “problema” sia legato a una frequenza di errori nella rendicontazione superiore alla soglia fisiologica del 5%. E del resto, l’articolo cui fa riferimento Deffaa, il numero 91 del regolamento del Fondi strutturali, specifica le motivazioni per l’interruzione dei pagamenti, che sono sostanzialmente due: in un rapporto di un organismo di audit nazionale o comunitario vi sono prove che facciano presumere carenze significative nel funzionamento dei sistemi di gestione e di controllo; o l’ordinatore delegato deve effettuare verifiche supplementari essendo venuto a conoscenza della possibilità che le spese contenute in una dichiarazione di spesa certificata siano connesse a gravi irregolarità che non sono state rettificate.
“L’interruzione del pagamento – prosegue la lettera – si intende a decorrere dalla data di ricevimento della presente lettera e fino a quando le autorità italiane forniranno la prova che le misure necessarie a porre rimedio alla situazione sono state adottate”. Fino ad allora, insomma, l’Europa non rimborserà un centesimo di quanto già anticipato dalla Regione. E trapelano anche le cifre del “danno”. Le tre domande di pagamento “bocciate” ammonterebbero a circa 820 milioni di euro complessivi.
“Si chiede inoltre alle autorità italiane di garantire che i beneificiari finali, così come ogni soggetto terzo per il quale un’interruzione del sostegno comunitario possa avere conseguenze negative, siano adeguatamente informati”. Come dire: se dovete erogare questi contributi, informati i destinatari che per il momento, l’Europa ha “chiuso i rubinetti”.
L’onorevole Carmelo Briguglio precisa che la moglie Fina Maltese lavora come dipendente nella Formazione da dieci anni prima del loro matrimonio e aggiunge che he ha presentato querela contro Panorama per i contenuti diffamatori dell’articolo pubblicato.
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10 Dicembre 2012, 21:57