Lettera di minacce |alla figlia di Fornero

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11 Novembre 2012, 09:13

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Mario Monti

TORINO – Una busta gialla, senza mittente e con francobollo francese, con all’interno una foto del presidente del Consiglio Mario Monti e del ministro del Lavoro Elsa Fornero e la scritta “Quando arriverà il furore del popolo saranno c…. amari”. L’hanno recapitata nei giorni scorsi all’università di Torino, dove lavora come ricercatrice di genetica, la figlia del ministro Fornero, Silvia Deaglio. Un episodio ”da non sottovalutare” – come sottolineato nei numerosi messaggi di solidarietà ricevuti in giornata dalla giovane docente, 38 anni – sul quale indagano ora i carabinieri del Comando provinciale di Torino.

La busta è stata sequestrata e inviata al reparto scientifico dell’Arma per effettuare le analisi di rito. In particolare, si cercano tracce di impronte digitali o di dna sulla busta e sul foglio bianco, di formato A4, su cui è stata incollata la foto con la scritta realizzata poco più in basso.

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Il gesto intimidatorio è soltanto l’ultimo di una lunga serie di minacce, dirette o indirette come in questo caso, nei confronti del ministro Fornero. Dalla busta con proiettili trovata nel dicembre dello scorso anno al centro meccanografico delle poste di Lamezia Terme in una busta a firma del Movimento Fronte Rivoluzionario. Era il dicembre dello scorso anno e il ministro, economista e accademica italiana torinese, aveva giurato di fronte al Capo dello Stato Giorgio Napolitano da poche settimane. Numerose anche le contestazioni nei suoi confronti. Le ultime in ordine cronologico a Nichelino, nel Torinese, lo scorso 22 ottobre, dove fu costretta ad abbandonare il dibattito sulle pensioni a cui doveva partecipare. E a Bologna, il 30 ottobre, dove i collettivi studenteschi, nonostante il ministro Fornero abbia disertato la Borsa del Placement a cui doveva partecipare, non hanno rinunciato a manifestare la loro rabbia per quel “choosy” che tante polemiche ha sollevato.

Immediata la presa di distanze bipartisan da un gesto “vile e miserabile”, come il sindaco di Torino Piero Fassino ha definito la lettera minatoria alla figlia del ministro Fornero. “Siamo in un momento delicato, per via della crisi economica e della transizione politica, e si sta passando il segno: Parlamento, partiti, società civile – commenta il ministro per la Cooperazione nazionale Andrea Riccardi – devono condannare e isolare immediatamente chi soffia sul fuoco e chi predica odio, a tutti i livelli”.

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11 Novembre 2012, 09:13

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