Cronaca

“Che Dio abbia pietà di tutti noi”, le lettere di addio del padre suicida

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08 Gennaio 2025, 19:09

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PALERMO – “Che Dio abbia pietà di tutti noi“, c’era scritto nella lettera di addio trovata accanto al corpo. Il 21 marzo dell’anno scorso la nonna chiama il nipote. Non riesce a parlare con il padre. Il ragazzo lo cerca in tutta la casa. Nella stanza di un altro fratello la terribile scoperta: l’uomo si è impiccato.

La Procura per i minorenni ha chiesto e ottenuto l’arresto della figlia quindicenne (collocata in comunità) e del fidanzato appena maggiorenne (in carcere). I loro ricatti e le loro minacce avrebbero spinto nel baratro la vittima. Sono indagati per estorsione e della morte che avrebbe causato come conseguenza delle loro azioni.

Prima di togliersi la vita il genitore di 48 anni ha scritto due lettere e un testamento. Il contenuto è drammatico. Emerge l’angoscia di un uomo che ha lottato prima di arrendersi, ma dalla figlia ha ricevuto solo disprezzo. Le interessavano i soldi, una piccola eredità di cinquemila euro della madre morta, specie dopo che era diventata mamma a soli quindici anni.

La lettera alla figlia

“Mi hai estorto non solo i tuoi soldi ma anche quelli dei tuoi fratelli, sei una brava manipolatrice tu e il tuo fidanzato, mi hai distrutto in tutte le maniere, vorrei sapere ma ormai è tardi cosa hai ottenuto a farmi gonfiare di botte, distruggermi la macchina, sputato, deriso, visto come un mostro, te la devi vedere con Dio e portati per tutta la vita questo fardello, la mia morte, la distruzione della tua famiglia. Credimi scrivo con tanto dolore dentro. Ti ringrazio di tutto anche di non avermi fatto conoscere mio nipote. Vorrei perdonarti ma non ci riesco, non provo rabbia ma disprezzo, lo stesso disprezzo che hai per me grazie di avermi distrutto spero che Dio abbia pietà di tutti noi“.

La lettera ai figli

Ha lasciato una lettera anche per gli altri figli. Il tono non cambia: “Sono tormentato, ricattato e manipolato… WhatsApp parla chiaro, sono troppo stanco di vivere e non riesco ad andare avanti vi potrò sembrare codardo ma non è così. La morte è una liberazione a cui sono costretto ad andare incontro mi si accusa pure di violenza, non la sopporterei questa vergogna perché sono innocente ma nessuno mi crederebbe”.

Accanto al corpo è stato trovato un testamento olografo: “A mia figlia lascio solo la quota di legittima anche se non meritata che la legge gli consente di avere”.

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Le minacce

Il suicidio avviene al culmine di mesi di ricatti e aggressioni. Nella memoria del cellulare sono rimasti decine di messaggi. La ragazza chiedeva continuamente i soldi. A volte minacciava il padre che il fidanzato stava andando a picchiarlo e per aumentare la paura gli ricordava che era figlio di un detenuto per mafia.

“Stiamo venendo, non lo fermo – scriveva la ragazza – se non mi dai i soldi quanto è vero Dio mi metto a inventare cose, ma così indegne che a te ti ammazzano vero, mi invento la qualsiasi pure che mi hai violentata, mettimi questi 264 euro ora”.

Il padre la implorava, le ricordava la sua condizione di disoccupato. Non aveva i soldi per comprare le medicine, il frigorifero era vuoto e i fratelli alla fame. Le chiedeva di non odiarlo per questo: “Forse quando non ci sarò più sarà meglio per tutti voi e per me sarà una liberazione… perché tutto questo accanimento non ho pagato abbastanza”.

La figlia aveva un chiodo fisso: “Mettimi 10 euro, scrivi solo quando hai fatto”. Richieste di denaro che arrivavano anche a 500 euro. Soldi che il padre non aveva. Sarebbe stato il fidanzato a istigarla. Il denaro serviva per comprare la Playstation, rifarsi le unghie e le sopracciglia, pagare la rata del motorino.

L’addio

“Tu pensi che possa vivere così per sempre – scriveva il padre – che io vedo i miei figli finire così, che l’unica femmina che avevo mi tratta come uno schiavo, una banca, che non ho più nulla da dare a nessuno pensaci un attimo”.

Poco prima del suicidio ha scritto l’ultimo messaggio: “Volevi questo, sei arrivata al tuo scopo non mancheranno giorni e arriverà la notizia che io non ci sono più”. La risposta era glaciale: “Addirittura per 100 euro ti ammazzi”. Lo ha fatto davvero, impiccandosi nella stanza del figlio.

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08 Gennaio 2025, 19:09

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