13 Aprile 2017, 12:07
4 min di lettura
CATANIA – Entro l’anno la consegna, seppur parziale, alla città. Proseguono secondo i tempi gli interventi di restauro e consolidamento antisismico dell’ex convento di Santa Chiara di via Transito. Stamani, la commissione Lavori Pubblici presieduta da Niccolò Notarbartolo effettuato un sopralluogo nell’ex sede dell’anagrafe, in parte già ripreso per ospitare la sede catanese del Frontex, per verificare l’andamento dei lavori di ristrutturazione della struttura che dovrebbe ospitare alcuni uffici comunali e anche diventare area museale.
Il sopralluogo, al quale erano presenti oltre ai membri della commissione consiliare, anche il responsabile del procedimento, Salvatore Marra, e il progettista, Luigi Epaminonda, ha interessato, in particolare, la Corte cosiddetta 77, area in passato “sparita” per via di una struttura realizzata negli anni Sessanta, il centro elaborazione dati, che l’ha coperta completamente, e ne ha rovinato alcune parti. Attualmente, è stato riportato alla luce il pavimento originario, il muro di pietra originale, un canale di scolo delle acque piovane, la facciata e gli elementi storici di realizzazione della struttura settecentesca, per costruire la quale ci è voluto un secolo.
“I lavori sono stati avviati tre anni fa – spiega il geometra Epaminonda. Purtroppo, non abbiamo potuto procedere in maniera spedita perché c’erano gli uffici fino a due settimane fa”. In ogni caso, i tempi pare siano stati rispettati e la struttura, almeno quella attualmente interessata dalle opere di ristrutturazione, sarà completata. Non così l’ala che, in precedenza, ospitava la sala per la celebrazione dei matrimoni, dove i lavori sono ancora in corso.
“Il finanziamento concesso dalla Protezione civile era finalizzato al consolidamento – evidenzia Marra. Nel progetto che abbiamo appaltato mancano le risorse economiche per realizzare la parte impiantistica e le opere di finitura”. L’ex convento non sarà dunque completato interamente: entro l’anno sarà terminata l’area che affaccia su via Transito, dove si trovavano gli sportelli dell’Anagrafe, che dovrebbero ospitare delle attività museali e tutta l’area che affaccia su via di Santa Chiara, che ospitava l’Oda, nella quale saranno alloggiati alcuni uffici comunali. Una parte dei quali andrà, per volontà del sindaco Bianco, alla Comunità di Sant’Egidio. Per completare il restauro dell’intero edificio, serviranno altri finanziamenti che, verosimilmente, arriveranno dai fondi sviluppo e coesione del Patto per Catania.
“Attualmente – prosegue Marra – possiamo completare prospetti esterni ed esterni. Delle opere interne c’è già progetto esecutivo, ma occorre completare le procedure”. Per la parte restante, quella che affaccia sulla cosiddetta Corte 75, e che ha una superficie di circa tremila metri quadri coperti su un totale di cinquemila dell’intero edificio, saranno completate solo le opere di consolidamento, dunque, in attesa dello stanziamento di altre somme alle quali attingere, per almeno due milioni. Il costo dell’appalto in fase di ultimazione era di 4.300.000 euro.
“Si sta iniziando a capire come saranno gli spazi recuperati – afferma Notarbartolo. L’area che ospitava l’Oda è di fatto completata. Qui dovrebbero trovare collocazione alcuni uffici. L’altra parte resta destinata, anche se la questione è ancora vaga, a sede museale – aggiunge. Come commissione non contestiamo in alcun modo né l’una né l’altra soluzione – prosegue – anzi, siamo soddisfatti. Ma occorre fare delle scelte, oggi in sede di cantiere, per non trovarci domani ad avere spazi ristrutturati ma inutilizzati. Un tema per noi fondamentale – aggiunge – è capire la destinazione di quelli che sono le aree già realizzate, che sono perfette per ospitare uffici, che potrebbero alleggerire il Comune dal pagamento dei fitti passivi”.
C’è un problema però, relativamente all’accessibilità. “La decisione repentina del sindaco di ospitare in parte della struttura la sede di Frontex – spiega il presidente della Commissione – non permette l’accessibilità ai portatori di disabilità o a chi ha problemi di mobilità. Per cui occorre trovare quanto prima una soluzione”. Anche la decisione di destinare la zone degli ex sportelli dell’anagrafe ad area museale impedirebbe l’accesso agli uffici, per raggiungere i quali occorre salire rampe di scale.
sta per essere completata è stata liberata da una sovrastruttura che ufficiale che ospitava alcuni uffici eliminata la struttura la il commento è stato messo in sicurezza e sarà destinato entro l’anno la consegna a zona museale nel frattempo la Commissione anche analizzato l’altra parte della struttura così detta corte 75 meno danneggiata dalle sovrastrutture degli anni 60 ma per ristrutturare la quale serve un altro finanziamento infine gli uffici dell’ ex o da quasi completati che dovrebbero ospitare nuovi uffici comunali qui i lavori sarebbero quasi completa ti manca però l’accesso ai disabili e la destinazione d’uso.
Pubblicato il
13 Aprile 2017, 12:07