28 Maggio 2012, 17:23
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La vera rottura tra Lombardo e il Pd potrebbe essere dovuta alla scelta del governatore di nominare un uomo eletto all’Ars grazie al… Pd. È il paradosso che sta dietro la nomina ad assessore regionale al Lavoro di Giuseppe Spampinato. Che nelle prossime ore diventerà a tutti gli effetti un deputato regionale, dopo il passaggio formale delle dimissioni dall’Ars del parlamentare del Pd Nino Di Guardo, eletto sindaco di Misterbianco.
Già, Spampinato andrà a sostituire un deputato del Pd, perché è con i democratici che si è candidato alle ultime elezioni regionali, prima di decidere di passare all’Api di Francesco Rutelli, dove ricopre il ruolo di presidente in Sicilia.
Avvocato catanese di cinquant’anni, Spampinato è stato vicepresidente del Coni Catania, vicepresidente del comitato organizzatore dell’Universiade Sicilia ’97, tesoriere del comitato organizzatore Campionati Mondiali Aerobica 1998.
Ma soprattutto, Spampinato è stato un deputato regionale della della tredicesima legislatura, tra le fila della Margherita, sotto la prima presidenza Cuffaro. In quegli anni, Spampinato ha ricoperto il ruolo di componente della commissione per il regolamento, della commissione Unione Europea, di quella dell’Ambiente e del territorio. Passato al Pd, alle ultime elezioni regionali del 2008 nel collegio di Catania ha ottenuto 5.809 voti, piazzandosi alle spalle di Giovanni Barbagallo, Concetta Raia, Dino Fiorenza e, appunto, Nino Di Guardo, arrivato davanti a lui per appena 160 voti.
Nei mesi scorsi, come detto, il passaggio all’Api e un impegno per il rafforzamento del Terzo polo nell’isola. Nominato presidente siciliano del partito, è tra i fautori del “Nuovo polo per la Sicilia”. Oggi Spampinato fa anche parte del consiglio di amministrazione nazionale dell’Anas.
Con l’Api, Spampinato è stato uno dei sostenitori della recente campagna elettorale a sindaco dell’altro nuovo assessore. Alessandro Aricò, infatti, era il candidato di Fli, partito nel quale ricopre il ruolo di coordinatore provinciale oltre che di Mpa, Mps e appunto dell’Api. Laureato in economia e commercio, Aricò, 36 anni, è stato un giovanissimo consigliere comunale. Il suo approdo a Sala delle Lapidi infatti è arrivato all’età di 22 anni (era il più giovane consigliere comunale d’Italia). Rieletto nel 2001 con oltre 1600 voti, è stato nominato capogruppo di Alleanza nazionale. Ma soprattutto in quegli anni è stato assessore allo Sport di Diego Cammarata. Nel 2007 una nuova rielezione, con più di 2.700 voti, ma anche la rottura col governo del sindaco azzurro, dove aveva ricevuto l’incarico di assessore alle Società ed enti controllati e partecipate.
Nell’aprile del 2008 Aricò è stato eletto all’Ars tra le fila del Pdl con 15664 voti. Lì ha ricoperto il ruolo di componente della commissione di esame delle Attività dell’Unione europea e presidente della commissione di Revisione a attuazione dello Statuto della Regione. Dopo la scissione interna al Pdl ha scelto di sposare il progetto di Futuro e Libertà, diventando prima coordinatore vicario in Sicilia, quindi nel dicembre del 2011 coordinatore provinciale del partito a Palermo. Il resto, è storia recente. Candidato a sindaco con Fli, Mpa, Mps e Api, dopo la rottura tra questi partiti e Massimo Costa scelto inizialmente come candidato, ha ottenuto 19.350 voti, piazzandosi dietro a Orlando e Ferrandelli e allo stesso Costa.
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28 Maggio 2012, 17:23