L’ex socialista torna in campo |Piccolo sostenuto da Raia e Andò

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24 Maggio 2016, 16:43

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GRAMMICHELE – Il Partito democratico punta sull’ex socialista Pippo Piccolo. Dopo anni passati dietro le quinte, Piccolo torna in campo per conquistare la poltrona di primo cittadino. Una candidatura caldeggiata dall’area del Pd che fa riferimento alla deputata regionale grammichelese Concetta Raia e dall’ex ministro socialista Salvo Andò. Piccolo, supportato anche da pezzi di Ncd, prova però a tenersi lontano dalle polemiche sulla mozione che ha sfiduciato la giunta Canzoniere e propone un programma centrato sulla cultura.

Come nasce la sua candidatura?

Io sono fuori dalla politica da un po’ di anni. Ero socialista.

Come mai è tornato in campo?

Mi hanno chiesto se potevo candidarmi perché ritenevano che la mia potesse essere una candidatura di equilibrio rispetto ai conflitti che aveva lasciato la mozione di sfiducia e io ho accettato.

Lei fa parte della coalizione che ha sfiduciato Canzoniere. Cosa non andava?

Io onestamente le dico che dal 1993 fino alla primavera del 2016, pur interessandomi di sociale e politica, ho tralasciato i fatti del Comune. Non conosco i fatti che hanno portato alla sfiducia. Non conosco i dettagli. Nella coalizione che mi sostiene c’è il Partito democratico che ha votato la sfiducia e nelle liste “Progetto Comune” e “Prima di tutto Grammichele” ci sono dei candidati che hanno votato la sfiducia. Però non c’è nessuno che era a sostegno del sindaco e questo è un elemento di coerenza.

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In che condizioni versa Grammichele?

Ci sono delle criticità che riguardano il sociale, l’economia, l’igiene e la pulizia, la manutenzione delle strade e delle scuole: insomma, il corretto e l’ordinario vivere di una cittadina. Le incompatibilità che portarono alla sfiducia non le conosco nel dettaglio, non l’ho mai letta. So però che chi la scrisse prese spunto dal programma del sindaco mettendo in rilievo i punti non affrontati.

Bene, visto che i programmi sono importanti parliamo del suo?

Il mio programma è diviso in due capitoli: uno smart e uno strategico. Ogni punto è affrontato con questa duplice strategia. Uno può essere messa in campo subito, l’altro ha tempi più lunghi. Io penso di intervenire sui settori della cultura. Senza cultura non c’è sviluppo nell’agricoltura, nell’artigianato e nel turismo. Tutto va affrontato con strumenti di natura culturale. Noi guardiamo all’agricoltura cercando di valorizzare l’area fieristica di proprietà dell’Irsap dove vogliamo collocare un punto di raccolta dei prodotti agricoli da mettere a sistema. Molti agricoltori singolarmente si occupano di vendita a distanza e di gruppi di acquisto solidale, io spero di portarlo a sistema. Punto sull’agricoltura biologica. Voglio trasformare la biblioteca in palazzo della cultura, dove svolgere iniziative culturali a trecentosessanta gradi. E ancora, intendo puntare sulla differenziata ottenendo risultati che consentano di mettere a reddito il prodotto differenziato e ridurre così le tasse sui rifiuti.

Altri progetti in cantiere?

Sì. A prescindere dalla mia elezione vorrei creare a una fondazione legata al parco archeologico.

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24 Maggio 2016, 16:43

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