06 Settembre 2013, 11:21
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PALERMO – È approdato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana lil bando per i contributi agli enti e associazioni. Quello che resta, insomma, dell’ormai soppressa Tabella H. Una pubblicazione in Gurs che non ha solo un carattere formale. Da oggi, infatti, scatta il “conto alla rovescia” per la presentazione delle istanze da parte dei soggetti interessati. Un termine di trenta giorni che scende a 15 per gli enti che si occupano di “disagio sociale e disabilità”.
Insieme alla richiesta di finanziamento i rappresentanti dell’ente dovranno presentare una serie di relazioni dettagliate contenente le notizie sulla struttura dell’ente, il numero delle unità di personale occupato, i curricula degli operatori, del personale e dei componenti degli organi di amministrazione.
Ma non solo. I soggetti interessati dovranno anche fornire le notizie riguardanti i finanziamenti ottenuti “a qualsiasi titolo” nei tre anni precedenti. Di quei contributi, gli enti dovranno specificarne la finalizzazione. Bisognerà poi relazionare sull’eventuale esistenza di altri contributi provenienti da altri enti erogatori, la denominazione di questi enti e l’entità degli importi ricevuti. A queste notizie, gli enti dovranno aggiungere il bilancio consuntivo approvato degli ultimi tre anni, la relazione dettagliata dell’attività per la quale è richiesto il finanziamento, idonea a consentire il giudizio analitico della congruità della spesa in sede di istruttoria e la “dichiarazione di inesistenza di incompatibilità o conflitto di interesse secondo la normativa vigente”.
Come annunciato dal governo, nei minuti successivi all’approvazione, il 27 agosto scorso, della delibera con la quale è stato approvato lo schema su cui si fonda il bando, verrà data priorità “alla valutazione della congruità della spesa e della valenza sociale e culturale delle attività su base regionale o locale. Per la congruità della spesa – si legge nel bando pubblicato in Gurs – incide in modo proporzionalmente retroattivo l’esistenza di altri contributi e comporta l’inammissibilità laddove le entrate già garantiscano la realizzazione dell’attività; la congruità della spesa è valutata anche in relazione ai dati che emergono dai bilanci consuntivi del triennio immediatamente precedente”. Insomma, l’ente non potrà richiedere finanziamenti se i contributi che riceve già consentono di svolgere il servizio proposto. “Le commissioni (formate all’interno dei singoli dipartimenti regionali, ndr) pertanto stimano, altresì, l’ammontare del contributo teoricamente necessario per le attività e il numero di risorse umane dell’ente per esse necessarie”.
Il bando poi fissa i punteggi destinati agli enti per le singole voci. Per ottenere il finanziamento l’ente deve ottenere un punteggio minimo di 70 su 100. Pesa di più (un punteggio compreso tra 10 e 40 punti), il criterio legato all’”impatto sociale e culturale dell’attività sul territorio regionale o locale (esclusivamente per gli avvisi speciali)”. Un massimo di trenta punti per i dati relativi alla “struttura dell’ente, ai curricula degli operatori, ai curricula del personale, ai curricula dei componenti degli organi di amministrazione, all’elenco dettagliato delle spese di gestione del triennio precedente” e quelli sulla “qualità della spesa”. Ulteriore priorià è concessa agli enti che negli anni precedenti hanno ricevuto contributi sulla base di norme di legge.
Le commissioni a questo punto stimano l’ammontare del contributo teoricamente necessario per le attività e il numero di risorse umane dell’ente per esse necessarie. Insomma, il meccanismo è capovolto. Non più contributi a pioggia e predeterminati sulla base, magari, degli stanziamenti dell’anno precedente. Il contributo sarà “pesato” sulla base dei dati forniti dagli enti agli assessorati. Adesso, il conto alla rovescia per la rpesentazione delle istanze è scattato: 15 giorni per i soggetti che si occupano di “disagio sociale e disabilità” e trenta per tutti gli altri.
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06 Settembre 2013, 11:21