06 Maggio 2015, 18:00
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CATANIA – La serie A è andata perduta, solo un eventuale arrivo a pari punti con l’Avellino (a patto che gli irpini le perdano tutte) e con una differenza reti migliore renderebbe possibili i play off, pertanto è giunto il momento di tirare le somme e di leccarsi le ferite in casa Catania, per una stagione che non può che definirsi fallimentare. La salvezza quasi acquisita non può bastare per ritenere il percorso tra i cadetti almeno sufficiente; doveroso e al tempo stesso complicato tracciare un bilancio.
Un rendiconto a cui dovrà seguire un inventario di ciò che resterà tra gli scaffali di un disastroso Expo a tinte rossoazzurre, in cui i pezzi pregiati messi in mostra non sono di certo mancati. Tuttavia non è detto che sia possibile esibirli ulteriormente, perlomeno tutti. Al netto di giri di parole o di silenzi che contraddistingueranno le restanti tre settimane di campionato, all’interno del club di via Magenta è già ora di pensare al futuro. Il domani è pieno di enigmi, anche per il venir meno di quel paracadute economico che ha attutito la caduta dal paradiso della massima serie al purgatorio di una B rivelatasi ben più difficile da affrontare rispetto alle previsioni della vigilia.
Diverse le incognite: in primis, le intenzioni della proprietà. Tentare una nuova scalata all’Olimpo del calcio nazionale oppure ridimensionare il progetto Catania e cercare riparo in una comoda salvezza nel torneo cadetto. Con l’auspicio di non prendere neppure in considerazione ulteriori ipotesi, tenendo conto del momento di recessione vissuto non soltanto dall’universo della sfera di cuoio ma, più, in generale, dal Paese. Dopodiché toccherà comprendere se vi saranno i margini per continuare l’infruttuoso percorso dell’accoppiata formata da Pulvirenti e Cosentino, con quest’ultimo tutt’altro che certo di continuare a occupare un posto tra le scrivanie degli uffici societari.
Ultimo, ma non per importanza, l’assetto tecnico. A cominciare dall’allenatore, dopo i tanti, forse eccessivi, cambi in panchina nel corso del campionato che volge al termine. Senza dimenticare un parco giocatori al cui interno bisogna capire chi, eventualmente, potrebbe essere disposto a rimanere o a migrare verso altri nidi: in tal senso, potrebbero pesare in modo determinante le intenzioni che, presto o tardi, dovranno essere rese note dal club. Tanti rebus, poche certezze. Tra queste, la debacle oramai pronta a essere certificata anche dalla spietata legge della matematica. Occorre voltare pagina: il futuro del Catania inizia già oggi.
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06 Maggio 2015, 18:00